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La famiglia Bergamini ottiene giustizia. La sentenza di primo grado riconosce la responsabilità penale di Isabella Internò come esecutore materiale dell’omicidio di Denis Bergamini, morto il 18 novembre del 1989 a Roseto Capo Spulico. Per la Corte d’Assise di Cosenza non si è trattato quindi di un suicidio, come paventato dalla difesa. Ecco i commenti caldo di Donata Bergamini, sorella della vittima, dell’avvocato Fabio Anselmo, difensore di parte civile, dell’ex compagno di squadra di Denis, Michele Padovano e di Padre Fedele Bisceglia.
Le parole di Donata Bergamini dopo la condanna di Isabella Internò
«Posso dire che della mia famiglia finalmente almeno i miei nipoti non hanno questo peso. Cosa hai provato quando hai sentito questa sentenza? Quando ho sentito questa sentenza le prime persone che mi sono apparse davanti sono state mia madre e mio padre. Mio padre che non c’è più e mia madre che probabilmente non capirà neanche l’esito di questa sentenza», ha detto Donata Bergamini.
Io me l’aspettavo anche perché i presupposti c’erano. Ho sempre creduto molto nelle forze dell’ordine, ho sempre creduto molto nella magistratura, ho sempre creduto molto nello Stato, anche se ho avuto momenti di sconforto, anche se inizialmente queste figure non hanno fatto ciò che dovevano», ha aggiunto la sorella di Denis.
Parla l’avvocato Fabio Anselmo
«Abbiamo sempre avuto fiducia nella giustizia. È chiaro che se avessimo avuto questa procura, questi pm, fin dal primo momento non ci sarebbero voluti 35 anni per arrivare alla verità. Sono state determinanti le ultime analisi? Sono state determinanti tante cose, le ultime analisi, le deposizioni di numerosi testi. È chiaro che quando abbiamo chiesto la riapertura, che è stata sposata dal Procuratore Facciolla, che ha creduto nella nostra richiesta di riapertura, poi si è aperto un nuovo capitolo, che è terminato oggi», ha spiegato l’avvocato Fabio Anselmo, davanti ai microfoni e taccuini dei giornalisti presenti. «Qual è stato il momento più difficile? Sono stati tanti i momenti più difficili. Sono finite le indagini quando è stato trasferito il Procuratore Facciolla. Ovviamente noi in questo ambito non entriamo, è chiaro che abbiamo avuto paura, abbiamo avuto paura che chi subentrasse a lui ci abbandonasse. In realtà invece devo dire che il Procuratore Capo, ma soprattutto il Dottor Primicerio, hanno fatto un lavoro meraviglioso».
Michele Padovano in aula
«È stata restituita la dignità alla famiglia e a noi che gli volevamo bene a questo ragazzo che per 35 anni è stato veramente travolto da cose incredibili. È una grande soddisfazione. Che emozioni si trovano in questo momento? Non riesco a trasferirtela perché è stata davvero un’emozione incredibile. Ero in un punto dove non riuscivo neanche a sentire, però quando ho visto Alberto che si è girato e ha detto gli anni di condanna è finalmente una liberazione incredibile», le parole di Michele Padovano all’uscita dal tribunale di Cosenza. Infine, le brevi dichiarazioni di Padre Fedele Bisceglia. «Io la vivo più pesante ancora, veramente. Sono contento lo stesso, anche perché io sono con Gesù Cristo e quindi io l’attendo in Paradiso poi. Là sì, ci sono i veri responsi».