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Dieci anni di carcere per un anziano di Luzzi, accusato dalla procura di Cosenza, di aver violentato sessualmente due nipotine e un altro parente di 14 anni. Il presunto pedofilo, Mario Gencarelli, 82 anni, è stato condannato nella giornata del 20 settembre 2022, dal tribunale collegiale di Cosenza, presieduto dal presidente Francesco Luigi Branda (giudici a latere Urania Granata e Maria Teresa Castiglione).
I fatti contestati sarebbero avvenuti dal 2008 al 2010, ma le denunce risalgono al 2016. Una brutta storia che ha visto coinvolto anche un altro uomo, Umberto Gencarelli, assolto dall’accusa di aver violentato l’ex moglie, che ora rischia grosso. La procura di Cosenza infatti ha chiesto e ottenuto la trasmissione degli atti nei confronti della mamma di una delle due cugine abusate dal presunto nonno pedofilo. Incongruenze evidenziate nei controesami e nella discussione sostenuta dall’avvocato Francesco Acciardi.
Secondo quanto emerso dall’istruttoria dibattimentale, una delle due mamme, nel corso della procedura di separazione, oltre a denunciare il marito per violenza sessuale, aveva fatto rilevare come la figlia minore fosse stata “attenzionata” dal nonno, che in un caso avrebbe mostrato il proprio genitale alla bambina, che all’epoca aveva circa 7 anni, e in un altro avrebbe avuto un rapporto non consenziente.
Nell’altra querela invece si faceva riferimento al fatto che il presunto nonno pedofilo di Luzzi, avesse toccato le parti intime dell’altra nipotina, mettendo la sua mano dentro l’gli slip della stessa. Prescritto inoltre il capo d’accusa relativo a una presunta violenza sessuale, quella secondo cui l’imputato avrebbe fatto assistere un ragazzino di dieci anni, suo parente, mentre si masturbava. La procura di Cosenza aveva chiesto il massimo della pena per Mario Gencarelli: 17 anni di carcere. Nel corso della requisitoria, il pm Mariangela Farro aveva ricostruito i passaggi della vicenda, dando pieno credito al narrato offerto dalle due minorenni.
Il tribunale collegiale di Cosenza, tra le altre cose, ha vietato all’imputato di avvicinarsi ai luoghi frequentati da minori oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Le parti civili erano rappresentate dagli avvocati Guido Siciliano, Mafalda Ferraro e Nicola Rendace.
Durante la discussione il legale Siciliano ha evidenziato che le violenze hanno avuto gravissime ripercussioni sulla crescita della bambina da lui assistita, che si è vista violata nella sua intimità e sessualità da un soggetto di famiglia, il nonno, che avrebbe dovuto essere una guida ed un punto di riferimento. Umberto Gencarelli è difeso dall’avvocato Francesco Acciardi.