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Cambia il presidente della Corte d’appello che dovrà giudicare i fratelli Marco e Luigi Abbruzzese sotto accusa per l’omicidio di Luca Bruni (Orto Matera, 3 gennaio 2012). In occasione della prima udienza, in programma ieri mattina a Catanzaro, Gabriella Reillo ha dovuto astenersi dal momento che nel 2017 presiedeva la Corte che condannò all’ergastolo Maurizio Rango. Al suo posto è subentrata la collega Caterina Capitò che, però, in questi mesi è impegnata con il troncone in abbreviato del maxiprocesso “Rinascita Scott”. Morale della favola: l’avvio del processo Bruni quinquies in Appello è stato rinviato a settembre.
Alla sbarra dicevamo, ci sono i due fratelli “Banana”, tirati in ballo da Franco Bruzzese, il mandante del delitto che oggi collabora con la giustizia. L’ex boss del clan nomade sostiene che, all’epoca, nell’omicidio di Bruni vennero coinvolti anche gli Abbruzzese che, a fronte della loro partecipazione al crimine, avrebbero ottenuto il monopolio dei traffici di eroina nella città di Cosenza.
Un teorema che in primo grado non ha trovato conferme, tant’è che entrambi gli imputati sono stati assolti dall’accusa di omicidio, con il solo Marco Abbruzzese condannato a quattro anni per occultamento di cadavere. Secondo i giudici di Cosenza, aveva preso parte solo alla sepoltura del corpo della vittima, ma senza ricoprire ruoli organizzativi o esecutivi. Contro questa decisione, la Procura generale ha presentato appello. In primo grado, per i due fratelli, attualmente detenuti nell’ambito dell’inchiesta “Reset”, era stato chiesto l’ergastolo.
Quella dell’omicidio di Luca Bruni è una saga giudiziaria che sembra infinita. Per far luce sulla sua morte, infatti, sono stati celebrati fin qui ben sei processi. L’ultimo ha visto imputato Ettore Sottile e si concluso con una condanna al carcere a vita non ancora definitiva.