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Una operazione ad alto impatto della Polizia Postale ha coinvolto oltre 160 operatori dei Centri operativi per la sicurezza cibernetica e riguardato 54 persone residenti in Campania, Puglia, Veneto, Sicilia, Calabria, Piemonte, Lombardia, Lazio, Toscana, Marche e Friuli Venezia Giulia. Gli agenti hanno effettuato perquisizioni personali e domiciliari, raccogliendo significativi elementi probatori utili alla prosecuzione delle indagini.
Il Servizio Polizia Postale e per la sicurezza cibernetica, che ha coordinato l’Action Day, ha reso noto che nel primo semestre dell’anno ha investigato su circa 14.000 casi di truffe online e frodi informatiche, con un aumento del +10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le somme sottratte nel periodo in esame ammontano a circa 114 milioni di euro, con un incremento del +71% registrato nella prima parte del 2023.
Gli investigatori hanno individuato diverse tipologie di truffe. La truffa del “falso operatore” vede sedicenti dipendenti bancari o operatori di polizia contattare la vittima, avvertendola di un accesso anomalo sul conto corrente e inducendola a trasferire tutto il denaro su un altro conto ritenuto sicuro. La truffa del “falso figlio” coinvolge una persona che finge di essere il figlio o un parente della vittima, comunicando di aver smarrito documenti, cellulare e bancomat, e richiedendo l’invio di una somma di denaro per acquistare un nuovo smartphone.
Il Servizio Polizia Postale e per la sicurezza cibernetica prosegue le indagini per contrastare queste frodi e proteggere i cittadini.