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Da (ex) criminale e mafioso qual era, Roberto Porcaro sembra davvero incredulo quando nel corso di un interrogatorio, svoltosi davanti ai magistrati della Dda di Catanzaro, parla del coinvolgimento dell’ex moglie, Silvia Guido, nelle dinamiche delinquenziali della presunta confederazione mafiosa cosentina. Un verbale, quello reso in presenza degli agenti di polizia, in cui il collaboratore di giustizia spiega che «con riferimento alla mia ex moglie Silvia Guido posso dire che sino al giorno del mio arresto è stata sostanzialmente estranea ad ogni vicenda delittuosa, oltre al fatto di non aver mai avuto alcun tipo di affiliazione nell’ambito dell’organizzazione. Quello che dico è peraltro riscontrato anche da una intercettazione riportata nel fermo di Testa del Serpente di cui ho conservato uno stralcio della pagina 65 di 654 che vi esibisco».
In questa intercettazione «è riportata l’espressione di Silvia Guido in cui testualmente riferisce che «le cose tue non mi appartengono, non mi interessano, non ci voglio entrare». Tuttavia avendo letto l’ordinanza di Reset – evidenzia Porcaro – mi sono comunque reso conto, con molta sorpresa, del comportamento tenuto e delle affermazioni fatte dalla Guido a casa di Patitucci nella quali si manifesta al contrario interessata delle vicende illecite e delle dinamiche dell’associazione. Così sono rimasto allibito nel rinvenire tra gli atti di “Reset” i contatti criminali tra Silvia Guido ed Antonio Illuminato, per come monitorati dalla polizia giudiziaria».