Cade anche l’ultima misura cautelare ancora in vigore nei confronti di Alberigo Granata, indagato nell’ambito dell’operazione “Reset”. L’uomo non è più sottoposto a obbligo di dimora poiché ieri la Cassazione ha annullato senza rinvio sia l’ordinanza emessa nei suoi confronti il primo settembre del 2022 che il successivo provvedimento del Riesame.

Al vaglio dei giudici c’era l’accusa residua di intestazione fittizia di beni dal momento che tutte le altre accuse più pesanti erano state già picconate proprio dal Riesame. Anche Granata, infatti, era finito in carcere a seguito del blitz antimafia con imputazioni che spaziavano dall’associazione mafiosa al gaming passando per riciclaggio e l’intestazione fittizia di beni, in particolare di una sala scommesse.

Subito dopo, però, l’appello presentato dal suo avvocato Filippo Cinnante ha dato i suoi frutti. I giudici del Riesame, infatti, hanno riscontrato mancanza di gravi indizi per tre accuse su quattro e il risultato è stata la modifica della misura cautelare applicata a Granata. Ieri, però, la Suprema Corte ha messo in dubbio anche l’ultima contestazione, cancellandone gli effetti.