Ad innescare il blitz antimafia della Dda di Catanzaro anche i sei colpi d'arma da fuoco esplosi lo scorso 14 agosto verso il noto locale del Tirreno cosentino in piena estate e nel primo pomeriggio
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Spararono nelle prime ore del pomeriggio, subito dopo pranzo, con i vacanzieri a fare la spola tra la battigia e le proprie abitazioni. L’operazione antimafia a Cetraro portata a compimento questa mattina all’alba dalla Dda di Catanzaro, farebbe luce anche sui sei colpi d’arma da fuoco esplosi il 14 agosto scorso a Sangineto, all’esterno di una nota discoteca del posto. Il locale, oltretutto, sorge nella zona marina del paese, a pochi metri dalle spiagge che nel mese di agosto sono particolarmente affollate. Le prime ricostruzioni viaggiarono subito in un’unica direzione: un'intimidazione, che fortunatamente non fece registrare alcun ferito.
I malviventi, infatti, secondo gli inquirenti premettero il grilletto soltanto per mandare un avvertimento nella più classica delle modalità mafiose. Degli otto indagati di Cetraro coinvolti nell’ordinanza emessa dalla Dda, quattro sono stati sottoposti alla custodia cautelare in carcere, tre agli arresti domiciliari e uno all’obbligo di firma presso la polizia giudiziaria. Il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari.
Le ipotesi di reato a loro carico comprendono due tentativi di estorsione nei confronti di imprenditori attivi nei settori sanitario e dei trasporti, oltre all’episodio sopra descritto ai danni del titolare di una discoteca di Sangineto. A ciò si aggiungono altre accuse: due tentativi di furto ai bancomat, la ricettazione di veicoli e targhe utilizzati come supporto per ulteriori azioni illecite, episodi di lesioni personali, nonché il possesso illegale di armi ed esplosivi, in alcuni casi impiegati per compiere atti intimidatori a scopo estorsivo.