La Cub Calabria in una nota inviata anche alla Prefettura di Cosenza parla di “grave diserzione” e di un clima di incertezza che ha colpito i lavoratori impiegati nei cantieri
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Il 27 agosto e il 9 settembre 2025 i tavoli convocati presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Cosenza per discutere la vertenza sui cantieri dell’Ospedale della Sibaritide si sono conclusi senza confronto: né i rappresentanti della Regione Calabria (Struttura Commissariale Edilizia Sanitaria), né i responsabili della ditta D’Agostino Angelo Antonio Costruzioni Generali S.p.A., né quelli della Ennegi Service S.r.l. si sono presentati, lasciando inevase le convocazioni ufficiali.
A denunciare l’assenza è stata la CUB Calabria, che in una nota inviata anche alla Prefettura di Cosenza parla di “grave diserzione” e di un clima di incertezza che ha colpito i lavoratori impiegati nei cantieri. Molti di loro, secondo il sindacato, si ritrovano senza contratto o costretti a ferie forzate, mentre altri, provenienti da fuori regione, continuano a lavorare accumulando straordinari.
Accuse di pressioni e discriminazioni
Nei verbali ufficiali dell’Ispettorato (pagine 4-5 del documento) si elencano le contestazioni sollevate dalla CUB: esclusione dal rinnovo dei contratti individuali; pressioni psicologiche sui lavoratori e sollecitazioni a dissociarsi dal sindacato; trattamento disparitario tra lavoratori locali e trasferiti; dinamiche discriminatorie basate sull’appartenenza sindacale, in violazione dei diritti costituzionali e della normativa sul lavoro.
Il sindacato ha chiesto verifiche formali sul rispetto del diritto di prelazione e un intervento della Prefettura per garantire la continuità occupazionale e la legalità nei cantieri pubblici. Nella comunicazione del 10 settembre 2025 la CUB ha intimato all’Ispettorato di riconvocare con urgenza il tavolo di confronto, pretendendo la presenza obbligatoria di tutti i soggetti istituzionali e aziendali coinvolti.