«Villa Sorriso srl, di proprietà del gruppo Morrone, ha comunicato alle organizzazioni sindacali la decisione di ridurre drasticamente il numero dei dipendenti impiegati presso la casa protetta di Montalto Uffugo». È quanto fa sapere, attraverso un comunicato, l’Usb Lavoro Privato di Cosenza. «Gli esuberi indicati – si legge – sono pari a 9 unità tra addetti alla cucina e alle pulizie, educatori, manutentori, autisti e massofisioterapisti. La motivazione alla base dei licenziamenti, secondo l’azienda, è da ricercare nella diminuzione dei ricavi registrata negli ultimi due anni a causa degli effetti della pandemia».

«Ricordiamo che Villa Sorriso srl – prosegue il sindacato – opera pressoché totalmente in regime di accreditamento con il servizio sanitario regionale/nazionale, quindi i profitti sono frutto dei trasferimenti ricevuti dalle casse statali e regionali. Un insopportabile copione che si ripete, per anni si fa incetta di denaro pubblico, sfruttando la crisi del settore e i legami con la politica, e quando più conviene, da un giorno ad un altro, si decide di lasciare a casa lavoratori e lavoratrici, molti dei quali monoreddito, in una fase di crisi economica acuta».

«Rispediamo al mittente – aggiunge l’Usb – le deboli giustificazioni della famiglia Morrone che tra le altre cose, lo ricordiamo a beneficio dell’opinione pubblica, ha intentato da mesi azioni antisindacali e vessatorie nei confronti dei dipendenti iscritti alla Usb Lavoro Privato, chiedendo addirittura agli stessi di revocare le deleghe sindacali e licenziando il nostro rappresentante sindacale aziendale (rsa) Massimo Candela».

«Crediamo – conclude il sindacato – sia necessario salvaguardare a tutti i costi i posti di lavoro, pertanto sin dalle prossime ore ci mobiliteremo in ogni sede e attraverso tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione. Ribadiamo inoltre che gli eventuali licenziamenti avrebbero gravi conseguenze per tutto il nostro territorio, motivo per cui ci aspettiamo che le istituzioni pubbliche non rimangano silenti e inermi di fronte a questa situazione».