Francesco Graziadio, consigliere comunale di Cosenza ed esponente del Partito Democratico, è stato ospite della redazione di Cosenza Channel, entrando nel merito dei movimenti in essere non solo nella Federazione provinciale, ma anche nel circolo cittadino e in Comune. In primis ha commentato la richiesta di 35 membri rivolta al segretario provinciale Matteo Lettieri volta ad una convocazione dell’assemblea. All’apparenza un’istanza per discutere della finanziaria del governo, nei fatti una conta interna che potrebbe aprire nuovi scenari.

«Sono stato sempre in minoranza, ma ora il Pd deve rispettare il voto - ha commentato Graziadio raccontando di essere rimasto spiazzato -. Non l’ho presa benissimo, perché sono sempre stato in minoranza. Una volta che vinco un congresso, mi ritrovo di nuovo in minoranza – ha aggiunto tra il serio e il faceto -. Gli elettori hanno detto chiaramente che c’è voglia di rinnovamento nel Pd, con l’elezione di Matteo Lettieri. Rovesciare la frittata non è bello. A tal proposito mi dispiace vedere persone vicine a Luigi Guglielmelli e Franco Iacucci andare da un’altra parte. In passato ho votato Franco e l’ho fatto votare, ma questo movimento non mi è piaciuto».

Graziadio e un secondo circolo Pd a Cosenza

«Serve un Pd aperto, attrattivo e inclusivo» ha detto poi Graziadio, che figura tra i firmatari della proposta per aprire un nuovo circolo cittadino del Partito Democratico a Cosenza. «Vogliamo un partito dove si discute. L’attuale circolo non è attrattivo, non è inclusivo e non è aperto alla città. Rosi Caligiuri non convoca, non ci incontriamo mai. Non è così che si dirige un circolo a mio avviso».

Secondo il consigliere comunale di Palazzo dei Bruzi, il nuovo circolo andrebbe nella stessa direzione del rinnovamento rappresentato da Matteo Lettieri in Federazione e Rossellina Madeo alla Regione. «C’è chi dice che non si tratta di rinnovamento perché persone legate a Mimmo Bevacqua? Mimmo non comanda niente, è ascoltato per la sua storia, non perché guida un gruppo – ha proseguito rifiutando l’etichetta di “capo” -. La verità è che per la prima volta dopo trent’anni nel Pd c’è una vera dialettica interna».

Il Pd di Cosenza e il rapporto con l’amministrazione Caruso

Francesco Graziadio ha analizzato la crisi di consenso del Partito Democratico. Ritiene che il calo di partecipazione e di voti non sia attribuibile allo scambio, talvolta feroce, di invettive. «Non era litigiosità politica, la gente si è resa conto che la litigiosità era tra bande. Ma non sono originale nell’usare questo termine - ammette -. L’ho copiato da Fabrizio Barca che, quando venne a Cosenza per capire la situazione, tornò a Roma parlando espressamente di bande e di capi».

C’è spazio per affrontare la frizzante convivenza in Comune tra il sindaco Franz Caruso e i consiglieri che fanno riferimento al circolo cittadino del Pd. «Il rapporto fra amministrazione e Pd non c’è. Gli assessori, del resto, decidono senza confronto con i consiglieri. In questo – ha concluso il consigliere comunale - la responsabilità è del sindaco. Dovrebbe chiederlo lui, il confronto, con più frequenza. Dico questo perché il consenso non è competenza. Non puoi dare assessorati solo a chi prende più voti. So che Caruso ha manifestato un interesse per la ricandidatura nel 2027, ma il Partito Democratico dovrà dire la sua. E ancora non l’ha fatto». A margine l’intervista video completa a Francesco Graziadio. 

L’esponente democrat: «Il sindaco coinvolga di più i consiglieri comunali. Non mi è piaciuta la richiesta fatta al segretario provinciale Lettieri di convocare un’assemblea. Deluso da Iacucci e Guglielmelli»