Sento spesso parlare di continuità amministrativa, concetto chiave per portare risultati tangibili alle comunità ma che meglio verrebbe interpretato se andasse a braccetto con il garbo istituzionale, cosa che evidentemente chi ragiona “borderline” non può avere per sua natura e neanche seguendo i corsi più illuminati del pianeta.

E così oggi, il sindaco ed il suo assessore all’istruzione, pur di rendersi “belli” agli occhi dei cittadini dimenticano, o forse non hanno mai avuto, l’accortezza di tenere in considerazione che in Italia esistono diverse istituzioni che fra loro comunicano e lavorano per il bene comune.

Mi riferiscono all’annuncio spudorato, perché di fatto non ci sono fatti, dell’accoglimento dell’introduzione dell’indirizzo scolastico “Transizione Digitale ed Ecologica” per l’istituto ‘Marconi - Guarasci’, una narrazione trionfalistica, quasi come se a settembre si aprissero le porte delle aule.

È vero che a proporre di lavorare nella direzione dell’ottenimento di questo indirizzo fu la sottoscritta già nel 2022, quando anche da consigliere provinciale, lo proposi all’amministrazione Caracciolo con l’ausilio della dirigente dell’IIS Marconi - Guarasci ma è anche vero che purtroppo siamo lontanissimi dall’obiettivo e quello che traspare è il solito fumo negli occhi a cui ci ha abituati questo sindaco.

In ogni caso, non avendo avuto riscontri nel 2022, la dirigente, giustamente e con lungimiranza, ha continuato nel solco di questa proposta sancendola di recente con una delibera del collegio dei docenti.

Leggo che questa amministrazione comunale è pronta a fornire dei locali presso l’ex incubatore di Invitalia, proprio come ipotizzavo io nel 2022. Ed è per questo che l’annuncio lo ritengo spudorato, perché prima di dire che il Comune è disponibile fornendo anche una sede, l’amministrazione doveva a mio giudizio verificare la fattibilità del progetto con tutti gli enti coinvolti, che sono diversi. Inoltre, c’è un altro fattore oggi, che non c’era nel 2022, e che contrasta con questa ipotesi, è il dimensionamento scolastico.

La Provincia di Cosenza, come evidenziavo anche in un consiglio comunale di allora, è l’unico Ente che può dare parere favorevole in termini di edilizia scolastica, nella fattispecie in qualità di gestore delle scuole secondarie di secondo grado, per capirci delle vecchie scuole superiori. È questo Ente che deve dare l’assenso alla struttura indicata dal Comune ed è sempre la Provincia di Cosenza che accoglie le proposte di nuovi indirizzi provenienti dalle delibere dei collegi docenti.

Il dimensionamento scolastico è stato già deliberato da Provincia e Regione per gli anni scolastici dal 2024 al 2027, tuttavia, salvo nuove indicazioni ministeriali, l’unica speranza che ci rimane come comunità montaltese, è che l’USR (Ufficio Scolastico Regionale) dia il parere favorevole. Sarebbe ovviamente un fatto positivo per Montalto Uffugo e non solo, così come auspicavo nel 2022, anche perché sarebbe il primo in Calabria.

Pertanto, anche alla luce di simili situazioni che si verificano con altri Enti sovracomunali, prima di tali uscite a mezzo stampa che sembrano per lo più operazioni di marketing persuasivo nei confronti dei cittadini e verso gli altri enti coinvolti, sarebbe stato certamente più consono ottenere il benestare della Provincia per quella struttura e dall’USR per l’attivazione dell’indirizzo scolastico.

Dunque, ecco il primo sgarbo istituzionale verso Provincia, Regione, USR e Scuola, nonché cittadini. Passiamo ai successivi sgarbi istituzionali, stavolta interni a Montalto Uffugo.

Si tratta dello sgarbo verso la commissione “Cultura e Pubblica Istruzione” di cui sono vicepresidente, in cui si percepisce che la Presidente, spesso risulta ignara delle decisioni prese in giunta o comunque dal sindaco e dall’assessore. Nessun coinvolgimento che crea non poco imbarazzo, da cui mi auguro l’assessore possa al più presto sollevarci, in quanto il suo modo di fare delegittima di fatto il lavoro istituzionale della commissione.

Ed è per questo motivo che mi sento di consigliare al Primo cittadino di verificare il modus operandi dei propri assessori ed in particolare di quello alla Cultura, che farebbe bene ad andare oltre le risatine e le emoji perché ad esempio, vorremmo sapere cosa si farà per il Festival Leoncavallo e soprattutto dove si farà. I cittadini credo che vorrebbero essere informati per tempo, per programmarsi ferie e vacanze ma non vorrebbero neanche perdersi gli spettacoli.

Non credo che al 20 luglio non si sia ancora programmato nulla. E ancora, vorremmo sapere cosa avrebbe fatto l’amministrazione comunale se non ci fossero state, e vivaddio meno male che ci sono, le associazioni culturali. Vorremmo sapere come intende ravvivare il centro storico visto il buio pesto in cui è caduto. Notte fonda anche per gli esercenti, ma non per tutti, visto che a qualcuno è concesso anche il disturbo della quiete pubblica, nonostante le normative in vigore che in primis, proprio il sindaco deve far rispettare.

La speranza è che il Primo cittadino sia conscio che non basta dire che tutto è perfezionabile e migliorabile, perché tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare ed al momento mi sembra solo un mare di prese in giro.
Pina Sturino, consigliera comunale di minoranza di Montalto Uffugo