«La realizzazione del nuovo hub non è una bandierina che vogliamo piazzare, ma vogliamo dare tutela e sicurezza ai cittadini». Sono le parole del sindaco di Cosenza Franz Caruso alla conferenza stampa convocata questa mattina nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi per spiegare e approfondire i prossimi passaggi propedeutici alla realizzazione del nuovo ospedale.

«All’Annunziata la situazione è drammatica – ha aggiunto il primo cittadino –, ecco perché vogliamo dare possibilità al personale medico e paramedico di poter operare in strutture adeguate».

«Sono 20 anni – ha proseguito – che si parla della realizzazione del nuovo ospedale e non si è mai fatto nulla. Oggi abbiamo con certezza una delibera che individua il sito su cui farlo sorgere. L’obiettivo è creare le condizioni affinché nella nostra città ci sia una sanità di qualità. Va combattuta l’emigrazione sanitaria, cercando di trattenere le eccellenze nel nostro territorio».

Un cenno anche al presidente della Regione Roberto Occhiuto che, ha affermato Caruso, «ha dato una svolta importante per la costruzione del nuovo nosocomio. Lui può scrivere una pagina storica per Cosenza, facendo meglio di Annone negli anni ‘30».

Un nuovo sviluppo per la sanità e l’assetto urbanistico

Una struttura, quella del nuovo hub, che dovrà dare nuovo impulso alla sanità bruzia ma non solo. «Dalla realizzazione dell’ospedale – dichiara infatti il sindaco – nasce anche una visione nuova di sviluppo urbanistico di Cosenza. Una parte periferica della città diventerà centrale. Siamo dinanzi ad una trasformazione territoriale di quell’area, creando condizioni di integrazione con sviluppo economico e commerciale che cambieranno la struttura sociale».

«A Vaglio Lise – ha continuato – c’è la convergenza dell’area metropolitana. Convergenza che vede coinvolte la Media Valle del Crati, lo Ionio, il Tirreno, Rende, Montalto e Cosenza. Questa zona è collegata con tutta la mobilità che va ben oltre le mura della città. Questa è una scelta politica netta della nostra amministrazione: non ci sono più scuse».

E ha evidenziato: «La realizzazione comporterà una modifica della viabilità veloce. Andrà sotto strada, mentre la viabilità interna sarà dedicata all’ospedale». Ed ecco l’ipotesi: «La mobilità dei mezzi pesanti che arrivano a Cosenza può essere concentrata nel deposito delle autolinee, così da sviluppare una mobilità pubblica. La realizzazione comporterà la delocalizzazione di Piazza Autolinee. Pensiamo di spostare tutto l’hub dei trasporti in quell’area».

La collocazione del nuovo ospedale rimette in piedi il progetto della metro leggera, progetto che, sottolinea Caruso, «non abbiamo mai abbandonato. Credo che quell’opera possa tornare fondamentale per lo sviluppo urbanistico».

Uno sguardo all’Annunziata…

Poi riferendosi al governatore: «Occhiuto ha detto che avrebbe preferito ristrutturare e ammodernare l’Annunziata per non impoverire il centro storico. Non mi pare che sia mai avvenuto». E sul punto ha assicurato: «L’area dell’Annunziata non sarà minimamente abbandonata, in attesa della realizzazione del nuovo hub deve essere potenziata, è fondamentale intervenire per migliorarne le condizioni. Ci sono fondi di 45milioni di euro per tramutarla in Cittadella della salute e caratterizzarla con reparti per malati cronici. Leveremo da quella zona della città le ambulanze. A sud, su via Bendicenti, ci sarà la casa della comunità. In quella zona anche il centro di ricerca biologica così da qualificare l’azione sanitaria».

… E uno all’Unical

Nel nuovo ospedale ci saranno anche spazi destinati all’Unical e all’Inrca, «che è avanti anni luce nella ricerca robotica», ha detto ancora Caruso. «Così diventeremo polo di attrazione a livello nazionale. L’obiettivo mio e di Occhiuto è questo: si può realizzare in tempi brevi, circoscritti nell’ambito del nostro primo mandato».

E ancora: «Chiederemo uno studio di fattibilità per la realizzazione di un tunnel tecnologico così da eliminare tutti i fili dell’alta tensione. I modelli sono quelli di Andria, Siracusa e Pordenone: tutti in pianura e tutti green».

Non è mancato poi il riferimento alla polemica con chi vorrebbe che il sito destinato alla realizzazione del nuovo hub fosse la cittadella universitaria di Arcavacata: «Effettuare uno studio di fattibilità nuovo, ad esempio su Unical, sarebbe una scusa per perdere ancora tempo e non realizzare l’ospedale. Anche perché sappiamo bene la congestione che c’è allo svincolo di Rende per andare all’università…». Ma l’ateneo non verrà lasciato indietro: «Faremo battaglie – ha dichiarato Caruso – per far diventare Unical facoltà di Medicina svincolata dalla Magna Graecia di Catanzaro».

Terreni e fondi

Nel recente incontro con il presidente Occhiuto, ha fatto sapere il sindaco, è stato evidenziato che non c’è alcun problema legato ai terreni. «Per come è strutturata l’idea – ha detto –, l’area della Motorizzazione Civile di cui ha parlato può restare così come è senza intaccare quei terreni».

Per la realizzazione del nuovo hub c’è già la copertura finanziaria, ha informato Caruso: «C’è la possibilità di intervenire con fondi privati, ma la mia idea sono i fondi di Inail».

Il cronoprogramma

Ed ecco, infine, il cronoprogramma: «Il primo passo è l’accordo di programma Regione-Comune-Ministero per avviare l’iter. Poi ci sarà una conferenza dei servizi che darà così via alla fase di progettazione. Nel mentre ho avviato un’interlocuzione con il Ministero della Salute, avrò un incontro con Speranza per illustrare lo stato dell’arte, così da avere la loro adesione al progetto».