I tre consiglieri comunali di “Democrazia e Partecipazione” denunciano l’assenza anche di un semplice criterio per l’assegnazione della kermesse della notte di San Silvestro
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«Ora è ufficiale, dopo che il Consigliere Regionale Mancuso, oggi Assessore della Giunta Regionale calabrese ha annunciato alla Calabria intera di aver ottenuto quanto gli spettava, finalmente si è potuto capire che anche quest’anno il Capodanno RAI non si terrà a Cosenza. Ebbene si, per l’ennesima volta il Presidente della Regione Calabria, cosentino di nascita, è riuscito nel suo intento di mortificare un’intera provincia, la più popolosa e la più estesa della Calabria». Lo affermano in una nota Gianfranco Tinto, Francesco Graziadio, Aldo Trecroci del gruppo consiliare di Palazzo dei Bruzi Democrazia e Partecipazione.
«Intendiamoci – scrivono - la notizia non è che Cosenza sia stata esclusa dal novero delle Città aspiranti a poter ospitare questo evento, tanto lo si sapeva già, visti i risultati pessimi ottenuti in Città dal candidato Presidente alle ultime elezioni regionali, piuttosto quel che stride è la motivazione con cui, ancora una volta si è arrivati a questa conclusione. Ovviamente voi sarete curiosi di sapere quale sia, ma suvvia, veramente si poteva pensare che c’era un criterio per cui si sceglieva una località rispetto ad un’altra? Anche questa volta, così come successo in precedenza per la scelta di Crotone prima e Reggio Calabria poi, non c’è alcun nesso logico, nessuna programmazione in merito».
Secondo i tre consiglieri comunali di Cosenza «non è stato neanche richiesto ai vari Comuni della Calabria di portare all’attenzione della Giunta Regionale una sorta di candidatura con tanto di rappresentazione di idee e progetti da mettere in campo per una probabile scelta da parte del padrone della Calabria. Si perché, duole sottolinearlo, ma l’atteggiamento del neo Presidente della Regione Calabria è proprio da accostare a quello degli antichi feudatari o addirittura i re dell’antica Roma, della serie “il pallone ce l’ho io e non gioca nessuno”».
«Certo, voi direte, è facile pensare che mentre per Crotone vi era una sorta di riconoscimento ad un Sindaco che aveva da tempo strizzato l’occhio al centro-destra, su Reggio Calabria si è arrivati perché in qualche modo si sta preparando il terreno alla discesa in campo del candidato a Sindaco della Città nella persona di Cannizzaro, grande tessitore delle ultime scelte in seno alla Giunta Regionale, ma per Catanzaro? Mah, a questo punto – evidenziano ancora Tinto, Graziadio e Trecroci - al posto di Fiorita starei attento a cantar vittoria, perché qualcosa bolle in pentola e molto probabilmente ne uscirà fuori qualcosa di appetitoso per il centro-destra».
«Ad ogni modo – si legge ancora nella nota - ritornando alla scellerata scelta che ha visto ancora una volta Cosenza fuori dai giochi, è importante prendere atto che si continua a depauperare un territorio, come quello cosentino, a scapito di altri Comuni. Lo si è fatto anche in questi giorni, annunciando la costruzione del Nuovo Ospedale di Cosenza ad Arcavacata (e già solo questo ha del grottesco….), scippando in un sol colpo al Capoluogo di Provincia l’HUB ospedaliero che di diritto gli spetta».
«Certo, sia chiaro, ognuno è libero di fare ciò che vuole, soprattutto quando si ha il coltello dalla parte del manico, ma verrà il tempo in cui ci si dovrà confrontare con una popolazione che non potrà dimenticare queste scelte inopportune e soprattutto dovrà ricordare molto bene chi ha tentato di demolire, pezzo per pezzo, un territorio come quello di Cosenza e Provincia, e chi invece, con le poche risorse a disposizione ha dovuto barcamenarsi per poter dare un minimo di dignità a questa Città, nonostante avesse tutto e tutti contro» conclude il gruppo consiliare Democrazia e Partecipazione.


