Dodici segni tra ambizioni, calcio, saputelli e cervelli in fuga. A Cosenza anche l’oroscopo è una questione di classe (politica)
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Ariete
Sei Franz Caruso: hai una giacca per ogni occasione e la parola giusta per non dire mai niente. Hai rotto con gli amici della Massa e adesso te ne stai solo e ramingo su via Alimena; hai spostato la statua di Mancini come si spostano i vasi della suocera, hai puntato alla Regione, ma nessuno se n’è accorto, ora punti la Provincia, ma il risultato non cambia. Il tuo haiku: Si ‘u ciucciu unni vò biafa, a voglia ca fischi.
Toro
Sei Francesco De Cicco: vulcanico segno di terra attaccato alle radici, hai via Popilia tatuata nel Dna. La tua ascesa è stata rapida e ora sei l’idolo delle folle che ti sostengono come Maradona al San Paolo. Anche se combatti la guerra dell’acqua, dentro resti fuoco. Il tuo haiku: Mina mo che è carne i puarcu.
Gemelli
Sei Tridico: Dovevi essere l’argine, sei diventato il bypass. Sei quello raffinato della famiglia, la promessa, l’intellettuale, il “profilo alto”, insomma quello che ha studiato, ma nessuno ti ascolta nemmeno se fai il tombolone. Tuttavia non ti arrendi, ma sei spesso solo alla testa di nessuno. Il tuo haiku: Si nannuzzu avia tri palle era nu flipper.
Cancro
Sei quello che è partito. Hai studiato all’Unical, ma dopo l’ennesimo concorso andato male ora vivi altrove; torni solo a Natale e Pasqua per ricogliere sardelle e olive schiacciate. Sei il cervello in fuga, ma con la panza china. Il tuo haiku: Chini sta speranza all'atri e un cucina, a sira si ricoglia ara casa murmurannu.
Leone
Sei Eugenio Guarascio: silenzioso, impermeabile, cocciuto; ti credi bello come un Apollo con la chioma al vento. Le persone intorno a te protestano, ti contestano, ti odiano, ti temono. Ma tu resti canna nella tempesta. Il tuo haiku: Va coglia Riganu ara scisa i Paola.
Vergine
Sei Sandro Principe, l’ultimo degli immortali. In tanti ti davano ormai ai margini, ma tu con un colpo di reni sei tornato sul ring, hai steso gli avversari con un sinistro e dimostrato chi comanda. Coriaceo, spartano, amato, odiato e temuto. Il tuo haiku: ‘Dio adduvi ti vo’, ti tena!
Bilancia
Sei quello dei gratta e vinci, la sosta al solito bar, u giro supra u corso. Ti lamenti di tutto, ma con moderazione. Politica, traffico, servizi: niente va bene, però va bene così. Sei la colonna portante della rassegnazione urbana, i guai ci sono, ma si scordano alla prima mangiata. Il tuo haiku: Du muartu e du fujutu sinni parra tri juorni.
Scorpione
Sei Roberto Occhiuto: hai trascorso un anno complicato. Una dimissione qua, una rielezione là, una corrente su, un’alleanza giù: come Sandokan, ti piacciono i combattimenti plateali, ma con le spade finte, attento solo a non fare il passo più lungo della gamba. Il tuo haiku: I megli amici, i meglie curtiddrate.
Sagittario
Sei quello che gira in Porsche su corso Mazzini il 24 dicembre. Ogni tanto dai un’accelerata per sentirti importante, ma se finisci la benzina non hai soldi manco per il pieno. Ostentare è il tuo modo di dire che ce l’hai fatta. Ma a fare che? Il tuo haiku: U ciucciu c’un fa a cuda a tri anni, unna fa cchiù!
Capricorno
Sei quello che è arrivato alla terza media e sogna di comprare un tabacchino a Roges ed entrare in politica. Ti candidi a ogni elezione da quando hai diciotto anni (e ora nei cinquantasette): consigliere, circoscrizione, lista civica; salti da un partito all’altro, ma al massimo ti hanno regalato un posto da consulente gratuito. Il tuo haiku: A mal uncino ha ‘mpicatu a viertula.
Acquario
Sei quello che sa sempre tutto: come si ripara un lavandino, chi vince al fantacalcio, come si monta un armadio, come funziona una sonda satellitare. Sei laureato all’università della strada e non c’è argomento che non ti veda primeggiare. Il tuo haiku: S’a genti si facissir ‘i cazzi sua si ‘nzurassanu pur ‘i priaviti.
Pesci
Sei Flavio Stasi: il re Artù dello Jonio. Combattivo, tenace e con l’ambizione grande. Quest’anno sembrava il momento di estrarre la spada dalla roccia, ma invece devi ancora stare ai box, ma non spegnere il motore. Il tuo haiku: Si ‘un pu pjari l’irtu, pija ‘u pinninu.

