Scrivo in risposta all’autorevole intervento del Prof. Luigi Martirano che ha meritoriamente posto al centro del dibattito il progetto del Bus Rapid Transit (BRT) e la sua funzione di catalizzatore per la Città Unica Cosenza-Rende-Castrolibero.

Condivido appieno la premessa: l'atto firmato il 25 novembre è una svolta che proietta la nostra area verso una mobilità più sostenibile (meno auto, più bus), e l’unione funzionale dei trasporti è, di fatto, il primo passo verso l’unione amministrativa. Accogliamo le due "accortezze" sollevate dal Professore - ovvero la necessità di tratte lineari e l'estensione del servizio al Centro Storico (fino a Piazza della Prefettura) - come correzioni imprescindibili. Tuttavia, ritengo che questa visione debba essere ampliata per diventare davvero strategica e inclusiva: la Città Unica non può fermarsi ai tre comuni.

La vera prova di una politica che unisce e non crea distanze è l'integrazione immediata dei territori limitrofi: Carolei, Vadue, Mendicino, Dipignano, Laurignano e Acri. I loro cittadini sono oggi condannati all’uso quotidiano dell’auto per la mancanza di alternative credibili. È un costo sociale e ambientale inaccettabile. Il BRT deve evolvere in una vera e propria Rete Metropolitana di Superficie estesa, garantendo frequenze di almeno 30 minuti sulle linee suburbane e un titolo di viaggio unico su tutto il territorio allargato.

Questa non è una scelta romantica, ma di estremo buonsenso economico. Dobbiamo urlare che viaggiare in bus costa meno che viaggiare in auto. Il risparmio sui costi di carburante, bollo e manutenzione è immediato e tangibile. Soprattutto, viaggiare in bus significa abbandonare gradualmente l'auto, il che si traduce direttamente in una drastica riduzione del traffico che ogni giorno soffoca le nostre strade. Un solo bus toglie dalla carreggiata l’equivalente di decine di auto private, migliorando la qualità dell'aria e della vita.

Infine, l'efficienza del sistema collasserebbe senza sicurezza e dignità nei suoi nodi nevralgici. Il "biglietto da visita" della nostra mobilità, l'Autostazione di Cosenza, deve vedere risolto con urgenza il problema di degrado e insicurezza che la affligge. Solo agendo con questa visione ampia, che unisce l'alta tecnologia del BRT con l'inclusione delle periferie e la sicurezza dei cittadini, potremo dire di aver fatto davvero politica: una politica che unisce, rispetta l'ambiente e, soprattutto, alleggerisce il portafoglio di tutti.
*Raffaello Bosco,  Controcorrente - La voce della Calabria libera