L’appuntamento prenatalizio dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Cosenza torna il 14 dicembre: un momento di condivisione, riflessione e umanità. Il messaggio della presidente Agata Mollica
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È ormai molto più di un appuntamento: l’incontro prenatalizio dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Cosenza è diventato un vero rito collettivo, un momento carico di significato che, anno dopo anno, continua a unire professione e umanità. Nato quasi per caso, dal semplice desiderio di condividere un augurio, si è trasformato in un’occasione preziosa in cui emozioni, passioni e relazioni si intrecciano, creando un’atmosfera unica. Perché il Natale – nella sua dimensione laica e cristiana – è soprattutto questo: costruire ponti, ritrovarsi, rallentare il passo per ascoltare ciò che la frenesia quotidiana spesso ci sottrae.
«Per noi medici, per quella che potremmo definire una vera deformazione professionale, l’azione è il modo naturale di stare nel mondo – spiega la presidente Agata Mollica –. Analizziamo, approfondiamo, interpretiamo. Siamo antenne sensibili, capaci di cogliere dolore, fragilità, speranza. Ma proprio per questo, tornare a guardare dentro di noi, aprire uno spazio alla bellezza interiore, assume un valore profondo. In un verso, in una nota musicale, in un tratto di matita, in un presepe ricostruito con cura, c’è sempre un pezzo della nostra identità. Un modo per raccontare la vita in tutte le sue sfumature: le difficoltà, certo, ma soprattutto la meraviglia delle cose semplici.»
Nel suo messaggio d’invito, Mollica richiama l’essenza autentica dell’iniziativa, in programma domenica 14 dicembre 2025, alle ore 17, presso la sede dell’Ordine: «Il Natale ci invita al silenzio che parla, a quella pausa necessaria per ritrovare equilibrio, lucidità, senso. In un tempo in cui tutto corre, noi medici siamo chiamati non solo a curare, ma a testimoniare valori: ascolto, empatia, responsabilità. Questo incontro non è una celebrazione formale, ma un gesto comunitario, un modo per ricordarci che la nostra forza risiede nella condivisione e nella capacità di guardarci l’un l’altro con attenzione autentica. Vi aspetto per rinnovare insieme un impegno di umanità che supera i confini della professione.»
Un invito che scalda il cuore, per un appuntamento che non è solo una data sul calendario, ma un luogo di comunità.

