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È quasi mezzanotte e mezza quando finalmente tocca a loro, ai Brunori Sas al gran completo, introdotti da Conti e Mahmood. A dirigere l’orchestra è Mirko Onofrio, che stasera ha preso la staffetta da Stefano Amato. Sul palco accanto a Dario Brunori, Riccardo Sinigallia (producer dell’album) e Antonio Dimartino, ci sono gli storici musicisti del cantautore cosentino: Dario Della Rossa, Massimo Palermo, Lucia Sagretti, Simona Marrazzo.
Le note de “L’anno che verrà” di Lucio Dalla hanno riempito l’Ariston e la magia della prima strofa “Caro amico ti scrivo…” ha centrato al cuore il pubblico. Il pensiero – così come aveva detto lo stesso Brunori in conferenza stampa all’Unical quando ha spiegato la scelta del brano – è andato a Paolo Benvegnù, amico e collega del cantautore cosentino, venuto a mancare proprio l’ultima notte dell’anno. «Questa è per lui – ha detto Brunori – un amico e un artista che oggi avrebbe compiuto sessant’anni». Tra gli applausi il gruppo si congeda, aspettando la classifica della serata.
Per votare Brunori il codice è 23
Anche stasera il televoto è aperto e il codice per Brunori è il 23. Da telefono fisso: chiama 894.001 e inserisci il codice 23. Da cellulare: invia un SMS al numero 475.475.1 con il testo 23. Ogni utente può votare fino a 3 volte per sessione (costo massimo di 0,51€ a voto).
Benigni apre le danze della serata
Roberto Benigni, presentato da un Carlo Conti in sollucchero per aver acciuffato il superospite più conteso di ogni edizione, ha aperto la serata delle cover, tra le più attese della settimana sanremese. Il regista e attore toscano, che ha smesso di graffiare come un tempo, si è limitato a scoccare qualche frecciata al governo Meloni, immaginando manie di dominio di Trump sulla Liguria, scherzando sulla mitomania marziana di Musk. In coda, dopo una dichiarazione d’amore piena di “cuoricini” per Mattarella accusato di dire blasfemie dai russi, ha lanciato Il Sogno, il titolo dello spettacolo che il Piccolo Diavolo farà su Rai 1 il prossimo 19 marzo.