Patitucci e Porcaro organizzatori e mandanti dell’omicidio di Luca Bruni: arrestati
Patitucci e Porcaro per la Dda di Catanzaro sono tra gli organizzatori e mandanti del delitto dell’ultimo boss dei “Bella bella”. I carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Cosenza hanno arrestato Francesco Patitucci, già detenuto, e Roberto Porcaro perché sospettati di essere tra gli organizzatori e mandanti dell’omicidio di Luca Bruni, commesso il 3
Patitucci e Porcaro per la Dda di Catanzaro sono tra gli organizzatori e mandanti del delitto dell’ultimo boss dei “Bella bella”.
I carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Cosenza hanno arrestato Francesco Patitucci, già detenuto, e Roberto Porcaro perché sospettati di essere tra gli organizzatori e mandanti dell’omicidio di Luca Bruni, commesso il 3 gennaio del 2012 da Daniele Lamanna e Adolfo Foggetti, oggi collaboratori di giustizia.
A fermare i due indagati è stata la Dda di Catanzaro che coordina l’inchiesta sulla morte dell’ultimo boss dei “Bella bella”. Per questo assassinio sono state già emesse delle sentenze: Maurizio Rango in abbreviato è stato condannato all’ergastolo mentre Franco Bruzzese e Daniele Lamanna in Corte d’Assise di Cosenza sono stati condannati a 11 anni di carcere, Foggetti in abbreviato a 4 anni e 6 mesi (compreso altri reati).
Fu proprio il Biondo a far ritrovare il corpo del suo ex amico in contrada Orto Matera a Castrolibero. Quel giorno, il 17 dicembre del 2014, di prima mattina volle parlare con i magistrati della Dda di Catanzaro e con il comandante del Nucleo Investigativo Michele Borrelli che organizzò la spedizione nelle colline adiacenti a Rende paese.
Come si è arrivati a questo secondo filone dell’inchiesta? Determinanti in tal senso sono state le dichiarazioni di Daniele Lamanna, Franco Bruzzese e Adolfo Foggetti i quali hanno riferito tantissimi particolari che hanno formato il secondo mosaico. Lamanna disse infatti che Luca Bruni fu ucciso per evitare un’altra guerra di mafia. Gli italiani sarebbero rimasti al loro posto, ma gli italiani alleati degli “zingari” avrebbero rotto l’alleanza creando le condizioni affinché Cosenza tornasse nel terrore come negli anni ’90 e 2000.
Bruzzese invece incontrò dopo aver ottenuto un permesso premio Patitucci più volte e avendo letto un’intercettazine ambientale nella quale a dire loro si evinceva che Luca Bruni volesse pentirsi, decisero al termine di diversi incontri ai quali avrebbero partecipato tutti coloro iscritti nel registro degli indagati, di ammazzare il fratello di Michele Bruni.
Così succede che il giorno in cui Lamanna esce dal carcere, Patitucci fa il suo ingresso nel penitenziario di Cosenza e secondo quanto raccontato dal pentito gli avrebbe detto che una volta fuori avrebbe dovuto seguire le indicazioni di Franco Bruzzese, visto che ormai l’omicidio era stato deliberato. Lamanna dice di essersi opposto cercando di convincere tutti che Luca Bruni non voleva pentirsi ma capì che ormai era troppo tardi.
Francesco Patitucci ha ricevuto la notifica del provvedimento nel carcere di Cosenza, mentre Roberto Porcaro era attualmente in stato di libertà dopo aver ottenuto in Appello una sentenza di assoluzione relativa a una presunta estorsione, commessa in concorso con altri soggetti anch’essi assolti. I carabinieri agli ordini del tenente colonnello Milko Verticchio, una volta eseguito il provvedimento, hanno comunicato il buon esito ai magistrati diretti dal procuratore capo Nicola Gratteri.
Di Luca Bruni, infatti, se n’è occupato principalmente Pierpaolo Bruni che ha ottenuto, come detto, condanne importanti nei processi di primo grado. Indagati a piede libero, infine, Ettore Lanzino, Alberto Superbo e Umberto Di Puppo per i quali la Dda aveva chiesto l’arresto non concesso dal gip di Catanzaro.
Antonio Alizzi