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RANGO-ZINGARI | Al via il processo d’Appello, ecco da dove si riparte

E’ iniziato questa mattina il processo di secondo grado in Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro contro il presunto clan “Rango-zingari” che in primo grado ha subito condanne pesanti relative alle posizioni più importanti dell’inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro. La procura generale ha chiesto la rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale e l’acquisizione della sentenza di primo grado

RANGO-ZINGARI | Al via il processo d’Appello, ecco da dove si riparte

E’ iniziato questa mattina il processo di secondo grado in Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro contro il presunto clan “Rango-zingari” che in primo grado ha subito condanne pesanti relative alle posizioni più importanti dell’inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro.

La procura generale ha chiesto la rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale e l’acquisizione della sentenza di primo grado dell’omicidio di Luca Bruni, per il quale sono stati già condannati Adolfo Foggetti (abbreviato), Franco Bruzzese (ordinario) e Daniele Lamanna (ordinario). In entrambi i casi il collegio difensivo si è riservato di decidere, chiedendo e ottenendo un termine a difesa. Gli avvocati degli imputati intendono leggere le dichiarazioni dei due pentiti Bruzzese e Lamanna che erano rispettivamente il capo società e l’organizzatore della presunta cosca operante a Cosenza e nel Tirreno cosentino.

La sentenza di primo grado, emessa dal gup Tiziana Macrì, ha dimostrato la presenza di questa nuova consorteria mafiosa che ha preso il posto del clan “Bruni-zingari” che sin dai primi anni del 2000 era in contrapposizione con le altre associazione mafiose cosentine. Dopo la morte di Michele Bruni, ma anche in epoca precedente, le cosche hanno deciso di confederarsi avendo un’unica “bacinella in comune” dove far confluire tutti i proventi illeciti derivanti dalle estorsioni, usura e soprattutto dal traffico di droga. Una pax mafiosa che fu sancita definitivamente dopo la morte di Luca Bruni, ucciso il 3 gennaio del 2012 a Castrolibero.

Maurizio Rango sarebbe stato per oltre due anni al vertice della cosca unitamente a Franco Bruzzese (oggi collaboratore di giustizia), dando disposizioni su come agire nei confronti degli imprenditori e commercianti della città. Si sono registrate infatti richieste di “pizzo” a soggetti che alcuni casi non hanno denunciato subito gli avvenimenti delittuosi. Grazie al lavoro investigativo coordinato dal pm Pierpaolo Bruni e condotto dal Nucleo Investigativo dei carabinieri di Cosenza e dalla Squadra Mobile di Cosenza, gli inquirenti della Dda di Catanzaro sono riusciti a far scattare un blitz antimafia verso la fine di novembre del 2014.

Arresti che hanno in qualche modo frenato l’ondata criminale della presunta cosca, raggiunta poi nel mese di maggio da un’altra operazione antimafia, “Doomsday”, che ha inferto un altro duro colpo al presunto clan. Oggi le due inchieste sono unite e hanno prodotto, come dicevamo, la sentenza di primo grado mentre presso il tribunale di Cosenza è in corso il processo col rito ordinario dove sono imputati, tra gli altri, Franco Bruzzese, Daniele Lamanna, Francesco Vulcano e Stefano Carolei. 

Oggi, dunque, si riparte dalle seguenti condanne: Maurizio Rango ergastolo, Antonio Abbruzzese “Tonino Banana” 16 anni, Ettore Sottile 16 anni, Domenico Mignolo 14 anni, Antonio Intrieri 14 anni, Celestino Bevilacqua alias “Ciccio” 12 anni, Rocco Bevacqua 12 anni, Gennaro Presta 12 anni, Antonio Imbroinise alias “Ciap Ciap” 10 anni, Luca Maddalena alias “Stellino” 10 anni, Francesco Ciancio 10 anni, Attilio Chianello 10 anni, Danilo Bevilacqua 10 anni, Giuseppe Curioso alias “Bartolo” 8 anni, Alfonso Raimondo alias “Cochino” 8 anni, Francesco Vivacqua 8 anni, Alberto Ruffolo 8 anni, Gianluca Barone 8 anni, Fabio Calabria 8 anni, Gianluca Arlia 8 anni, Luciano Impieri 7 anni, Giovanni Iannuzzi inteso “Mario” 6 anni, Adolfo Foggetti 6 anni (pentito), Leonardo Bevilacqua 5 anni, Cosimo Bevilacqua 5 anni, Giuseppe Esposito 5 anni, Mario Perri 5 anni, Andrea Greco 5 anni, Domenico Cafiero inteso “Luca” 5 anni, Simone Santoro 4 anni e sei mesi, Antonio Abbruzzese alias “Strusciatappine” 2 anni e 8 mesi, Francesca Abbruzzese 2 anni e 8 mesi e Giuseppe Montemurro 2 anni e 6 mesi.

Il collegio difensivo, tra gli altri, è composto dagli avvocati Antonio Sanvito, Antonio Ingrosso, Cesare Badolato, Eugenio Naccarato, Paolo Pisani, Fiorella Bozzarello, Andrea Sarro, Giorgia Greco, Giuseppe Bruno, Sabrina Mannarino, Filippo Cinnante, Roberto Borrelli, Aurelio Sicilia, Gianpiero Calabrese, Rossana Cribari, Mariarosa Bugliari e Francesco Tomeo. (Antonio Alizzi)

 

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