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Cariati, le accuse al sindaco e i rapporti tra iGreco e gli altri indagati

La procura di Castrovillari prosegue le sue inchieste contro la pubblica amministrazione e questa volta nel mirino della Guardia di Finanza finisce il comune di Cariati e in particolare modo il sindaco Filomena Greco, raggiunta dalla misura cautelare del divieto di dimora nei comuni di Cariati e Corigliano Rossano.  Il primo cittadino Greco, sorella dei

Cariati, le accuse al sindaco e i rapporti tra iGreco e gli altri indagati

La procura di Castrovillari prosegue le sue inchieste contro la pubblica amministrazione e questa volta nel mirino della Guardia di Finanza finisce il comune di Cariati e in particolare modo il sindaco Filomena Greco, raggiunta dalla misura cautelare del divieto di dimora nei comuni di Cariati e Corigliano Rossano. 

Il primo cittadino Greco, sorella dei famosi imprenditori del marchio iGreco, è accusata di aver affidato irregolarmente la raccolta dei rifiuti a una società, causando un danno a un’altra che, di conseguenza, si è rivolta al Tar della Calabria per chiederne l’annullamento. E come già scritto nell’articolo precedente, il tribunale amministrativo regionale si pronuncerà il prossimo 1 agosto.

LE INDAGINI. Sono in tutto cinque le persone finite nell’ordinanza di custodia cautelare eseguita questa mattina dai finanzieri, su richiesta della procura della Repubblica di Castrovillari, coordinata dal procuratore capo Eugenio Facciolla. Tra questi vi sono anche Adolfo Benevento, Antonio Fusaro, Giuseppe Fanigliulo e Cristoforo Arcovio. 

Secondo la pubblica accusa, Greco in qualità di sindaco del comune di Cariati, Benevento e Fanigliulo, in qualità di dirigenti dell’area tecnica del Comune di Cariati, rispettivamente, fino all’11 giugno 2017 il primo, e da tale data ad oggi il secondo, Fusaro amministratore unico della Ecology Green e Arcovio, di fatto responsabile amministrativo della Ecology Green, avrebbero dato esecuzione di un disegno criminoso, ponendo «in essere accordi collusivi e mezzi fraudolenti» in merito alla gestione della raccolta dei rifiuti nel comune del Basso Jonio cosentino.

Lavoro affidato prima provvisoriamente per due mesi al prezzo di 125mila euro, che provocò il recesso del contratto con la De.Ri.Co. New Geo S.R.L, precedente affidataria dell’appalto pubblico e con la quale fu rescisso il contratto senza giusta causa. Questo avrebbe permesso al sindaco Filomena Greco di emettere un’ordinanza d’urgenza al fine di individuare una nuova società operante nella raccolta dei rifiuti per fronteggiare l’emergenza sanitaria, secondo l’accusa solo apparente, giustificando così l’affidamento dei lavori alla Ecology Green. Affidamenti e successive proroghe che fruttarono circa un milione di euro dall’agosto del 2016 a dicembre 2017. 

PAROLA AL GIP. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Castrovillari, Carmen Ciarcia, ritiene che vi siano gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei cinque indagati, sulla base della documentazione raccolta dai finanzieri e soprattutto sulla scorta delle intercettazioni telefoniche «dirette a definire le dinamiche relazionali ed il quadro probatorio a carico degli stessi indagati». 

Per il gip emerge come il sindaco Filomena Greco, i due dirigenti Benevento e Fanigliulo e i due rappresentati della ditta Ecology Green, «abbiano dato vita ad un accordo collusivo volto a condizionare le modalità di scelta, da parte del comune di Cariati, del soggetto a cui affidare, in via diretta, nell’agosto del 2016, il servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani». Per il giudice di Castrovillari, i cinque indagati avrebbero danneggiato economicamente il Comune di Cariati, provocando un illegittimo vantaggio economico alla Ecology Green. 

La storia giudiziaria, però, parte dall’insediamento del sindaco Filomena Greco, quando viene cambiato il dirigente del settore tecnico, perché quello precedente non sarebbe stato ritenuto adeguato a svolgere la mansione comunale. Essendo un comune con un bilancio preoccupante, il sindaco avrebbe dovuto procedere ad individuare le figure preposte all’interno dell’Ente stesso, senza ricorrere prima a Benevento e poi a Fanigliulo, quest’ultimo ex progettista e direttore dei lavori in collaborazione con Cataldo Greco, fratello del sindaco, relativamente a due immobili industriali, di proprietà della iGreco Srl, per un importo pari a 10milioni di euro. Siamo nel 2006. 

INTERDITTIVA ANTIMAFIA. Alla De.R.Co. New Geo Srl nel 2014 il Consiglio di Stato aveva notificato il provvedimento dell’interdittiva antimafia. Notizia che il Comune di Cariati apprende nel 2016, quando la prefettura di Crotone invia una comunicazione all’Ente comunale.

Succede che Antonio Fusaro, così come dichiarato alla Finanza, viene convocato ad agosto del 2016 dai “i Greco”, chiedendogli se fosse disponibile a svolgere il servizio di raccolta dei Rsu, cosa che avvenne qualche giorno dopo.

Le indagini della Fiamme Gialle hanno evidenziato come «non siano state interpellate altre ditte, con conseguente esclusione della procedura adottata di ogni altro operatore economico, a discapito di ogni meccanismo concorrenziale secondo il codice dei contratti pubblici». L’atto del sindaco di Cariati, riferiscono gli inquirenti, doveva intendersi come provvisorio, in attesa di bandire un gara d’appalto regolare. Ma così non è stato.

Inoltre, il gip Ciarcia evidenzia come una volta ricevuta l’informazione dell’interdittiva antimafia alla De.Ri.Co New Geo, «il Comune di Cariati non fosse obbligato a recedere il contratto, ma, piuttosto, avrebbe dovuto valutare se il servizio di gestione dei rifiuti rappresentasse o meno un servizio essenziale per il proseguimento dell’interesse pubblico e, soprattutto, se il soggetto che lo svolgeva (la De.Ri.Co) potesse o meno essere sostituito in tempi rapidi».

Ciò che comporta che Benevento, secondo il gip, avrebbe falsamente attestato che in presenza dell’interdittiva antimafia, fosse necessario interrompere il contratto con la ditta coinvolta. E questo, sempre secondo il gip, non è frutto «di un errore nell’interpretazione della norma, poiché» l’indagato «richiamando il D.lgs n. 159/2001 dimostra di essere a piena conoscenza del Codice Antimafia e, soprattutto, ha un’importante esperienza professionale come risulta dalla delibera della Giunta provinciale di Crotone». Benevento infatti fino al 2005 fu responsabile dell’ufficio urbanistica ed edilizia del comune di Cariati per poi passare nel 2005 al settore Lavori Pubblici Viabilità e Infrastrutture della provincia di Crotone.

I RAPPORTI TRA I GRECO E GLI INDAGATI. Nell’ordinanza di custodia cautelare il gip Ciarcia fa rilevare che «il sindaco e il suo contesto familiare (i fratelli Saverio e Giancarlo Greco) hanno un rapporto di amicizia con i funzionari alternatisi alla guida dell’area tecnica del Comune di Cariati», vale a dire Benevento e Fanigliulo. «A ciò va aggiunto il rapporto di sudditanza sia di Fanigliulo e Benevento rispetto a Filomena Greco». 

Mentre «Arcovio ha un rapporto politico e di amicizia con Saverio Greco; ha, altresì, un rapporto confidenziale con Benevento e Fanigliulo, con i quali, nel corso del periodo di intercettazione, si è rapportato come rappresentante de facto della Ecology Green e referente di Fusaro». 

E ancora, aggiunge il gip: «Fanigliulo, architetto, attuale Rup della gara in questione, presta attività professionale in favore della società iGreco Ospedali Riuniti S. R. L, di cui, tra l’altro, Saverio Greco è socio, per la realizzazione del progetto relativo ad una struttura sanitaria privata a Cariati». E infine «Antonio Fusaro ha un rapporto confidenziale con Saverio Greco, fratello del sindaco (1/continua)». (Antonio Alizzi)

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