Caso Morra, Forza Italia: ecco i verbali che raccontano tutto
Interrogazione parlamentare di Mulè, Santelli e Occhiuto. Nel mirino, oltre al senatore del M5S, il procuratore aggiunto Marisa Manzini. I fatti denunciati oggi in conferenza stampa da Giorgio Mulè, Jole Santelli e Roberto Occhiuto sono oggetto di un’interrogazione al ministro dell’Economia e delle Finanze e al ministro della Pubblica Amministrazione, nella quale si sottolinea che
Interrogazione parlamentare di Mulè, Santelli e Occhiuto. Nel mirino, oltre al senatore del M5S, il procuratore aggiunto Marisa Manzini.
I fatti denunciati oggi in conferenza stampa da Giorgio Mulè, Jole Santelli e Roberto Occhiuto sono oggetto di un’interrogazione al ministro dell’Economia e delle Finanze e al ministro della Pubblica Amministrazione, nella quale si sottolinea che «appare evidente l’uso strumentale di una commissione parlamentare, in più importante come l’Antimafia, e di pezzi dello Stato per il perseguimento di interessi politici».
In allegato i verbali oggetto dell’interrogazione, diffusi alla stampa dagli stessi parlamentari, In primis quello della Guardia di Finanza in cui è riportata la circostanza della consegna, da parte del senatore Nicola Morra, del dvd contenente la conversazione registrata a casa sua. Conversazione a cui presero parte Giuseppe Cirò, ex componente esterno del Gabinetto del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, Gustavo Coscarelli, candidato dei 5 Stelle alle scorse amministrative, e Maurizio Ponte, consulente della Procura per altri procedimenti.
Il caso del dvd
La consegna avvenne il 20 febbraio 2018, e il 21 il procuratore aggiunto di Cosenza Marisa Manzini scrive alla Gdf: «Ai fini dell’attività di indagine codesto servizio di PG vorrà procedere alla trascrizione del contenuto del dvd trasmesso», indicando nel 26 febbraio il termine per inviare gli esiti completi.
Nell’interrogazione, vengono sollevati sospetti sulla stessa tempistica della consegna del dvd da parte di Morra, «avvenuta il 20 febbraio 2018 alle 22, un orario decisamente insolito per svolgere attività di questo genere, soprattutto se si considera che l’intercettazione ambientale risaliva al giorno 15 febbraio ed era avvenuta nella casa del Sen. Morra, che dunque ne aveva la disponibilità fin da allora (5 giorni prima)».
Non solo. «Ad aggravare i legittimi sospetti – proseguono i parlamentari di Forza Italia – sulla tempistica scelta dal Sen. Morra per presentarsi presso gli uffici di P.G., ci sono la presenza tra i militari verbalizzanti del Maresciallo Domenico Portella, successivamente scelto dal medesimo Senatore quale componente della sua segreteria presso la Commissione Parlamentare Antimafia, e l’atto con cui solo il giorno dopo, dunque con insolita solerzia e sorprendente rapidità, il Procuratore Aggiunto Marisa Manzini ha disposto la trascrizione del contenuto del citato dvd rom». Circostanza «inquietante», aggiungono, dato che la Manzini è stata chiamata da Morra quale consulente della commissione Antimafia.
Le contraddizioni nei verbali
Sono poi i verbali di Polizia Giudiziaria, redatti in sede di raccolta di sommarie informazioni, ad aggiungere altri particolari. Per esempio quello, riferito da Coscarelli, secondo cui la Manzini sarebbe stata messa al corrente del contenuto dell’intercettazione prima della consegna del dvd. «Il senatore Morra un paio di giorni dopo il suddetto incontro mi riferì che avrebbe parlato con la dottoressa Manzini, alla quale aveva già in precedenza rappresentato altri accadimenti processuali, per esporgli le circostanze oggetto di discussione con il Cirò».
Diverse le contraddizioni che emergono dai verbali. Uno dei punti critici è, ad esempio, il contrasto tra le dichiarazioni di Morra, secondo cui sarebbe stato Cirò a sollecitare l’incontro per esibire i documenti in suo possesso, e quelle dello stesso Cirò, che afferma invece di essere stato contattato dal senatore e di non aver portato con sé alcuna documentazione, che invece era già sul tavolo al momento del suo arrivo. Circostanza, quest’ultima, confermata da Coscarelli.
Morra, scrivono i parlamentari, «ha trasformato un indagato in delatore», essendo Cirò oggetto di indagini a seguito di una denuncia presentata dal sindaco di Cosenza.
A conclusione dell’interrogazione, Mulè, Santelli e Occhiuto precisano di voler investire il Csm della questione, affinché possa valutare eventuali azioni disciplinari nei confronti di Marisa Manzini.