giovedì,Marzo 28 2024

Agenti penitenziari in “odor di mafia”, Porco al gip: «Voglio un confronto con i pentiti»

Agenti penitenziari in “odor di mafia”, Porco al gip: «Voglio un confronto con i pentiti». Stamane si sono svolti gli interrogatori di garanzia. Si sono svolti questa mattina gli interrogatori di garanzia dei due agenti penitenziari “in odor di mafia”, secondo quanto è emerso dall’inchiesta della Dda di Catanzaro. L’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo dei

Agenti penitenziari in “odor di mafia”, Porco al gip: «Voglio un confronto con i pentiti»

Agenti penitenziari in “odor di mafia”, Porco al gip: «Voglio un confronto con i pentiti». Stamane si sono svolti gli interrogatori di garanzia.

Si sono svolti questa mattina gli interrogatori di garanzia dei due agenti penitenziari “in odor di mafia”, secondo quanto è emerso dall’inchiesta della Dda di Catanzaro. L’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo dei carabinieri di Cosenza, mira a chiarire le condotte, ritenute illecite, di Luigi Frassinato e Giovanni Porco, entrambi raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip distrettuale di Catanzaro, Massimo Forciniti.

Oggi dinanzi al gip delegato di Vibo, De Gregorio i due indagati si sono presentati, ascoltando le accuse contestategli dal pm Camillo Falvo e dal procuratore capo Nicola Gratteri. Secondo gli inquirenti antimafia, avrebbero fatto favori ai capi cosca di Cosenza quando gli stessi erano rinchiusi nel carcere di via Popilia di Cosenza. Ci sono nove collaboratori di giustizia che riferiscono fatti e circostanze che hanno portato poi alla richiesta di misura cautelare. I fatti risalgono al 2009 e sono contestati fino al 2015, motivo per il quale l’attività investigativa non si è avvalsa di intercettazioni ambientali o telefoniche.

Il primo ad essere sottoposto all’interrogatorio di garanzia è stato Luigi Frassinato, difeso dall’avvocato Filippo Cinnante. L’indagato si è professato innocente, respingendo al mittente tutte le imputazioni mossegli dalla Dda di Catanzaro. Dopodiché dinanzi al gip di Vibo è arrivato Giovanni Porco, assistito dall’avvocato Cristian Cristiano. Rispetto al primo interrogatorio, quello del secondo indagato è durato oltre un’ora.

L’interrogatorio di garanzia di Giovanni Porco

Porco, secondo quanto apprende Cosenza Channel, ha risposto a tutte le domande del giudice delegato che ha approfondito ogni aspetto dei capi d’accusa. L’agente penitenziario non si sarebbe sottratto a chiarire ciò che è riportato nell’ordinanza di custodia cautelare, spiegando che non aveva alcun potere nella sistemazione delle celle né che abbia parlato mai con uno dei nove collaboratori di giustizia che hanno fatto il suo nome.

Riguardo alla perquisizione del 17 novembre 2014, ha negato di aver fatto entrare ciò che ha dichiarato Adolfo Foggetti, in quanto quella sera fu redatta una relazione che la difesa chiederà di acquisire agli atti. Erano altri suoi colleghi, di grado superiore, a decidere dove dovevano essere sistemati i detenuti, aggiungendo che dal 2012 in poi non aveva accesso alla sezione “Alta Sicurezza”. Fino al momento dell’arresto, infatti, si occupava delle traduzioni e dei piantonamenti, così come Frassinato.

Infine, Giovanni Porco avrebbe dichiarato al gip di Vibo di essere disposto a fare un confronto con tutti i nove pentiti. In attesa che il giudice cautelare sciolga la riserva, lunedì prossimo l’avvocato Cristian Cristiano depositerà istanza di scarcerazione al gip Forciniti. (a. a.)

Articoli correlati