Clamorosa scoperta nel Mar Tirreno cosentino: presente un complesso vulcanico (inedito)
I ricercatori dell’INGV di Roma hanno scoperto un complesso vulcanico sconosciuto in prossimità della costa tirrenica calabrese, precisamente nella zona di Diamante, che, suddiviso in due macro–aree, si sarebbe sviluppato lungo una faglia della crosta terreste. L’eccezionale scoperta è stata dettagliatamente spiegata sul portale dell’istituto di Geofisica e Vulcanologia con un lungo articolo corredato dalle
I ricercatori dell’INGV di Roma hanno scoperto un complesso vulcanico sconosciuto in prossimità della costa tirrenica calabrese, precisamente nella zona di Diamante, che, suddiviso in due macro–aree, si sarebbe sviluppato lungo una faglia della crosta terreste. L’eccezionale scoperta è stata dettagliatamente spiegata sul portale dell’istituto di Geofisica e Vulcanologia con un lungo articolo corredato dalle foto che illustrano i cambiamenti avvenuti nel corso dei secoli.
«È stato selezionato come research spotlight del mese di settembre della rivista EOS – Earth & Space Science News lo studio “Magmatism Along Lateral Slab Edges: Insights From the Diamante‐Enotrio‐Ovidio Volcanic‐Intrusive Complex (Southern Tyrrhenian Sea)» si legge sul portale. «La ricerca, recentemente apparsa sulla prestigiosa rivista “Tectonics” dell’AGU (American Geophysical Union), ha permesso di individuare a soli 15 km dalla costa tirrenica calabrese uno dei più grandi complessi vulcanici sottomarini italiani, sviluppatosi dalla fusione di materiale proveniente dal mantello lungo e, in particolare, da una profonda frattura della crosta terrestre».
«Tale complesso vulcanico, costituito dai vulcani Diamante, Enotrio e Ovidio, si sarebbe formato nell’arco degli ultimi 780.000 anni. Il lavoro si basa sull’utilizzo di diverse tecniche geofisiche: batimetria sonar multibeam, sismica a riflessione, anomalie magnetiche e tomografia sismica. L’analisi dei dati ha messo in chiara evidenza la presenza di un’ampia area caratterizzata da numerosi corpi magmatici solidificati a diverse profondità che risalgono fino al fondale marino formando edifici vulcanici».
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