martedì,Marzo 19 2024

Cosenza a mani vuote: al 92′ Armenteros punisce i Lupi. Terza sconfitta di fila

Dopo aver realizzato una delle quattro reti nel match di ritorno della passata stagione, Armenteros si conferma bestia nera del Cosenza, realizzando il gol vittoria al 92’. Una rete, a dire il vero, non del tutto meritata da parte della formazione di Pippo Inzaghi che ha sofferto il Cosenza sia nel primo che nel secondo

Cosenza a mani vuote: al 92′ Armenteros punisce i Lupi. Terza sconfitta di fila

Dopo aver realizzato una delle quattro reti nel match di ritorno della passata stagione, Armenteros si conferma bestia nera del Cosenza, realizzando il gol vittoria al 92’. Una rete, a dire il vero, non del tutto meritata da parte della formazione di Pippo Inzaghi che ha sofferto il Cosenza sia nel primo che nel secondo tempo. Anzi, i Lupi potevano andare in vantaggio a metà della ripresa con una torsione di testa di Emmanuel Rivière, parata da Manfredini. Insomma, il Cosenza non demerita ma torna a casa con un pugno di mosche in mano. Ora martedì al “Marulla” contro il Livorno è obbligatorio centrare l’appuntamento con la vittoria. 

Le scelte dei Lupi 

Braglia, che sconta l’ultima giornata di squalifica, torna all’antico, optando per un 3-5-2 equilibrato e ricco di nuovi protagonisti. Esordio dal primo minuto per Leandro Greco, Zinedine Machach ed Emmanuel Rivière, ingaggio top del direttore sportivo Stefano Trinchera dopo la chiusura del calciomercato estivo. Un banco di prova di valore per i Lupi visto la caratura tecnica dell’avversario, tra le squadre più forti ed attrezzate per la promozione in serie A.

I Sanniti puntano sulle ali offensive

Il Benevento, reduce dalla vittoria nel derby contro la Salernitana, schiera la migliore formazione possibile. Un 4-4-2, targato Pippo Inzaghi, che si sviluppa sulle fasce dove la qualità di Roberto Insigne e Riccardo Improta è certamente un’arma importante da sfruttare per i Sanniti del presidente Oreste Vigorito. Una formazione che ha raccolto sette punti in tre partite, realizzando sei gol e subendone solo uno. Inzaghi in attacco punta su Massimo Coda e Marco Sau, una coppia offensiva che sarebbe temibile anche nella massima serie. 

Primo tempo nel segno di Zinedine… Machach

Il Cosenza parte sornione, sfruttando gli spazi centrali che inevitabilmente un centrocampo a due, come quello del Benevento, rischia di lasciare agli avversari. Ne approfittano Leandro Greco e Franck Kanouté al 2’ quando duettano nello spazio breve per poi andare al tiro con l’ex Pescara, la cui conclusione termina alta sulla traversa. Stesso tema offensivo quattro minuti più tardi, quando ancora Franck Kanouté vede la “giocata di prima” per Zinedine Machach che prova a sorprendere Manfredini dai 25 metri, senza riuscirci. Il senegalese, scuola Juventus, nei primi minuti di gara è il giocatore del Cosenza più ispirato. Interpreta il ruolo di mezzala con dinamismo e ottimi tempi di inserimento, come nel caso dell’azione costruita sulla destra con assist centrale di Machach. Kanouté dal limite dell’area tira debolmente, permettendo al Benevento di tirare un sospiro di sollievo.

I Sanniti rispondono al 18’ con un cross di Insigne raccolto in area di rigore da Coda: colpo di testa impegnativo per Pietro Perina che smanaccia, evitando guai peggiori. L’azione del Benevento non spaventa il Cosenza che si ripropone con Corsi, più in palla rispetto al match contro il Pescara. Che i Lupi siano reattivi lo si capisce al 26’ quando Greco va deciso sul pallone conteso con Hetemaj, serve Zinedine Machach che a sua volta lancia in profondità Emmanuel Rivière, bravo a difendere il pallone dall’arrivo dell’avversario meno, invece, quando calcia: sfera lontana dai pali.

Cosenza a testa alta, ma poco concreto

Il Benevento non sta a guardare e quando scocca la mezz’ora di gioco crea l’occasione più ghiotta del primo tempo. Palla lunga a scavalcare la difesa del Cosenza, Improta prende il tempo a Corsi, si invola verso Pietro Perina ma il tiro è completamente fuori dallo specchio della porta. I ragazzi di Roberto Occhiuzzi, però, non si scoraggiano e provano in contropiede il colpo a sorpresa. Machach, versione trequartista, lotta su ogni pallone e dopo il 35’ apre la difesa del Benevento con un’apertura sulla sinistra per l’accorrente Baez che cincischia un po’ per poi tirare senza forza verso il portiere dei giallorossi. Un minuto prima della chiusura della prima frazione di gioco due occasioni, una per parte, alzano la tensione al “Vigorito”. Ci prova Maggio al 45’, mentre sul ribaltamento di fronte ancora Machach illumina per Rivière che spedisce la palla alla sinistra del primo palo.

La beffa finale di Armenteros

Nella ripresa, Inzaghi è costretto a sostituire per infortunio Massimo Volta e al suo posto sceglie Luca Antei, ex Roma e Sassuolo. Non cambia nulla dal punto di vista tattico, perché la difesa dei Sanniti rimane sempre a quattro. La formazione campana sembra più determinata a raggiungere la via della rete e il gioco diventa più veloce. Le fasce sono le zone di campo maggiormente utilizzate per allargare la linea a cinque difensiva dei Lupi che va in leggera apprensione quando prima del 5’, prima Coda e poi Sau, provano a farsi largo in area di rigore. Al 7’ però il Cosenza sfiora davvero il vantaggio: punizione al bacio di Greco, Rivière impatta di testa e Manfredini si supera con una grande parata. 

Pierini non incide neanche da subentrato

Occhiuzzi (su suggerimento di Braglia, posizionato in tribuna) toglie Machach, autore di una buona prova, e inserisce Nicolas Pierini, un giocatore dal talento puro ma che deve darsi una mossa per imporsi in un campionato che alla lunga potrebbe stargli davvero stretto. Dall’altra parte, il Benevento approfitta della disattenzione rossoblù e con Improta mette i brividi a Perina, salvato da una chiusura tempestiva di Corsi. Passano meno di sessanta secondi e ci prova Insigne “alla Del Piero”, ma il sinistro è abbondantemente fuori. Lupi all’attacco sulla fascia sinistra con Baez che punta Maggio, entra in area ma calcia debolmente verso la porta giallorossa. Dopo 64’ minuti di gioco è il turno di Rivière: esce dal terreno verde per far posto a Carretta.

Il Benevento pressa la formazione di Braglia

Il Cosenza, quindi, prova ad aumentare l’imprevedibilità anche se il francese sembra non aver preso bene la sostituzione. L’intenzione infatti è quella di non dare punti di riferimento ai due difensori centrali, sfruttando le incursioni esterne di Jaime Baez e Carretta che posizionandosi in fase di appoggio alle spalle di Pierini, cercano di creare gli spazi giusti per l’inserimento delle mezzali. Inzaghi prova a mischiare le carte, lanciando Kragl per uno spento Improta. Il sistema tattico, tuttavia, rimane identico a quello iniziale.

Così come il Cosenza non muta il suo 3-5-2 quando Kanoutè esce stremato per Sciaudone, autore del gol del momentaneo 1-1 contro il Pescara. Inzaghi, invece, le tenta tutte schierando Armenteros per un deludente Sau. Il Benevento non ci sta a pareggiare e spinge sull’acceleratore con i terzini Maggio e Letizia, apparsi timorosi fino a quel momento. Il Cosenza, invece, stringe i denti (nonostante qualche acciacco di troppo) e prova a ripartire in contropiede con Pierini e Carretta che, in tutta onestà, devono lavorare parecchio per entrare nell’ottica di gioco del tecnico Piero Braglia.

L’ennesima disattenzione difensiva

Se la compattezza c’è, meno si può dire per le trame offensive che latitano di tecnica individuale, esclusi gli spunti di Machach. E’ necessario dunque trovare l’assetto tattico giusto per arrivare tante volte davanti al portiere e concretizzare al massimo le occasioni più nitide che la squadra rossoblù riesce a costruire nell’arco del match. Tutto ciò porta alla terza sconfitta consecutiva, dopo che Samuel Armenteros al 92’ sfrutta un calcio d’angolo battuto velocemente dai suoi compagni, depositando la palla alle spalle di Perina. L’attaccante giallorosso allunga in realtà una palla spazzata via da un difensore del Cosenza. Amarezza grande per i Lupi dopo aver disputato una gara di ottimo livello contro un avversario più forte.

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