Fondi Ue e investimenti, la ricetta anti Covid-19 di Guccione
L’utilizzo dei fondi comunitari in Calabria ha registrato spesso problemi, con i soldi ritornati a Bruxelles perché non impiegati nei tempi stabiliti. L’attuale pandemia e la crsi economica che ha portato, però, non permettono di ripetere gli errori del passato. Anche perché dall’Ue stanno arrivando segnali che fanno ben sperare, secondo Carlo Guccione.Il consigliere regionale
L’utilizzo dei fondi comunitari in Calabria ha registrato spesso problemi, con i soldi ritornati a Bruxelles perché non impiegati nei tempi stabiliti. L’attuale pandemia e la crsi economica che ha portato, però, non permettono di ripetere gli errori del passato. Anche perché dall’Ue stanno arrivando segnali che fanno ben sperare, secondo Carlo Guccione.
Il consigliere regionale li ha riscontrati nella decisione di costituire un fondo europeo da cento miliardi di euro per fronteggiare la lotta alla disoccupazione. Ma anche in quella «di rendere flessibile l’uso dei fondi comunitari, di sviluppo sociale e di coesione da parte delle regioni italiane, visto che anche lo scenario per cui erano stati programmati è profondamente cambiato».
Fondi europei e statali per aiutare tutti
Ora però anche la Calabria deve saperne approfittare, «accelerando le procedure di investimento, utilizzando e riprogrammando le risorse europee non utilizzate e che non hanno alcun impegno giuridicamente vincolante». Si tratta di quelle che riguardano il periodo di programmazione 2000-2006 e 2007-2013. Risorse ferme da lunghi anni, quindi, ma che secondo Guccione, se unite alla flessibilità europea sugli attuali fondi comunitari, ammonterebbero a oltre un miliardo e mezzo di euro.Con tutti quei soldi si potrebbe fare parecchio: supportare le imprese, aiutare i lavoratori, sostenere gli ammortizzatori sociali, integrare il reddito.
Ma bisogna che anche lo Stato faccia la sua parte, senza privilegiare come in passato altre regioni del Paese. «I fondi strutturali – scrive Guccione – destinati al Sud dovranno restare tali. Non ci sarà alcuna distrazione o dirottamento territoriale delle risorse del Sud verso il Nord».
Il democrat si fida delle parole del ministro Provenzano a riguardo e lo dice chiaramente: «I circa nove miliardi del Sud, non ancora impegnati nell’ambito dell’attuale programmazione, potranno essere utilizzati per l’emergenza sanitaria e sociale causata dall’epidemia e per far fronte alle difficoltà economiche di imprese e cittadini».
Un Bilancio da approvare al più presto
La Regione, però, deve ancora approvare il Bilancio e dovrà farlo con la massima attenzione. Guccione chiede alla Giunta di presentare un programma operativo per l’utilizzo di tutti questi fondi, in cui si integrino le risorse e le misure disponibili a livello europeo, nazionale e regionale. «È fondamentale- aggiunge – approvare il Bilancio per evitare la gestione provvisoria che di fatto paralizzerebbe la Regione, non potendo più utilizzare tali fondi per nessun tipo di spesa. Parliamo di un Bilancio, tra l’altro, già fortemente compromesso e ingessato, visto che la Regione dovrà provvedere all’adozione delle misure consequenziali e più idonee per rimuovere le criticità segnalate dalla Corte dei Conti in sede di parifica».
La ricetta del consigliere regionale per la Calabria ha due ingredienti: investimenti e riprogrammazione dei fondi comunitari. Ma bisogna prepararla in fretta. In caso contrario, «il rischio è un aumento vertiginoso delle diseguaglianze sociali, economiche, didattiche, sanitarie». Per scongiurarlo si potrebbe pensare a «misure di sostegno universale emergenziale, per dare una risposta immediata a tutti quelli che rischiano di essere emarginati sotto la soglia di povertà».