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Autisti e portaborse: non si fermano le nomine alla Regione

Cinque nuovi autisti, altrettanti collaboratori esterni alla pubblica amministrazione,tre segretari. Più una lunga serie di dipendenti regionali promossi nelle strutture dei nuovi consiglieri, ai quali aggiungere i gentili omaggi degli ex membri dell’Aula Fortugno ai loro vecchi collaboratori. Il nominificio regionale prosegue a spron battuto e non c’è pandemia che possa bloccare la produzione di

Autisti e portaborse: non si fermano le nomine alla Regione

Cinque nuovi autisti, altrettanti collaboratori esterni alla pubblica amministrazione,tre segretari. Più una lunga serie di dipendenti regionali promossi nelle strutture dei nuovi consiglieri, ai quali aggiungere i gentili omaggi degli ex membri dell’Aula Fortugno ai loro vecchi collaboratori. Il nominificio regionale prosegue a spron battuto e non c’è pandemia che possa bloccare la produzione di incarichi fiduciari.

Guida sicura: due autisti per un consigliere

È bastato, per esempio, che nell’unico consiglio regionale tenutosi dalle elezioni ad oggi si distribuissero le cariche a vicepresidenti e segretari questori perché i prescelti iniziassero a scegliersi un paio di autisti a testa. E così Nicola Irto, che già ne aveva nominato uno, potrà dare un po’ di riposo al suo chaffeur alternandolo con Fabio Zuccalà fino al 31 agosto. Per questi quattro mesi e mezzo di lavoro porterà a casa poco più di 5400 euro. Irto ha voluto con sé in struttura anche colui che, quando era presidente del consiglio regionale, fu suo portavoce, ossia Giampaolo Latella. Anche in questo caso incarico breve: durerà fino al 30 settembre, ma basterà a fagli incassare come collaboratore esperto al 50% circa 7720 euro.

Doppio autista, nel timore che uno si stanchi troppo al volante, anche per il neo segretario questore Filippo Mancuso. I prescelti sono Mario Amedeo Mormile e Bruno Filippo Battaglia, che fino al 2025 guadagneranno complessivamente quasi 68.620 euro. Mancuso si accontenta, invece, di un solo segretario particolare, Walter Placida, il cui salario complessivo fino al termine della legislatura sfiora i 195mila euro. Anche un capogruppo, però, può permettersi due autisti. E così pure Giuseppe Graziano risparmierà energie per la sua attività politica, lasciando l’ingrato compito di guidargli la macchina ad Alfonso Pietro Caravetta e Giusj De Luca. Per loro, poco più di 14.350 euro all’anno fino al 2025.

Gli altri esterni che arrivano in Regione

I due autisti li aveva già scelti Luca Morrone, che però arricchisce la sua già nutrita struttura con la collaboratrice esperta al 50% Marzia Marasco. La retribuzione complessiva per il prossimo quinquennio in questo caso è di 80mila euro. Stipendio pieno – quindi 160mila euro – invece per Valeria Bellantoni, che collaborerà a sua volta con Domenico Giannetta fino al 2015. Sono 97.460 circa invece gli euro che spetteranno a un’altra collaboratrice esperta al 50%. Si tratta di Maria Luisa Cennamo, che beneficia di uno stipendo più alto dato che lavorerà per Mimmo Bevacqua, che è capogruppo.

Tre esterni, riporta l’ultimo Burc, anche per Vito Pitaro. Per fargli da collaboratore esperto nei prossimi cinque anni Giuseppe Cutrullà guadagnerà poco più di 80mila euro in totale. I due segretari particolari al 50% Daniele Rachieli e Luigi Francesco Marinello intascheranno più o meno 97.460 euro nello stesso periodo.

I dipendenti interni scelti per le strutture

L’ultimo bollettino regionale quantifica anche l’indennità di molti dipendenti regionali già entrati nelle strutture dei politici. Nel caso del già citato Pitaro, si tratta di Gianluca Tedesco. Un anno – questa la durata dell’incarico – alla corte del consigliere frutterà circa 12.820 euro extra in busta paga. Sono 12.760, invece, quelli che andranno ad Antonio Maisetta, scelto da Libero Notarangelo per aiutarlo nei prossimi dodici mesi. Più del triplo, dunque, dei 4000 euro che toccheranno alla sua collega Simona Cangelosi, che assisterà Giuseppe Aieta. Va un po’ meglio a Maria Rosetta Talarico, la cui indennità extra come componente interno della struttura di Baldo Esposito è di 5.950 euro. La Regione aggiungerà allo stipendio di Antonio Armieri, per il supporto annuale a Carlo Guccione, 10.730 euro in più.

Ne prenderanno rispettivamente – ogni dodici mesi, ma per i prossimi cinque anni – 10.085 e 10.545 Giuseppina Forgione e Rocco Sirio, scelti da Filippo Maria Pietropaolo. Prima nomina – quinquennale anche in questo caso – per Pippo Callipo, che tra i dipendenti regionali ha scelto Miriam D’Ottavio. La sua indennità di struttura sarà di 12.820 euro circa. Identica a quella dell’interno scelto da Mimmo Bevacqua, ossia Mario Guaragna. Lui, però, rappresenta un caso a parte rispetto ai colleghi appena citati.

Gli omaggi degli ex consiglieri e l’addio di Ferdinando Aiello

Se per tutti i dipendenti elencati finora gli incarichi sono partiti dopo la prima seduta del Consiglio, Guaragna è riuscito invece a portar a casa l’indennnità di struttura anche nei mesi precedenti. Bevacqua, infatti, lo aveva rinominato a fine dicembre, cosa che gli ha permesso di guadagnare altri 1780 euro fino al 18 febbraio,termine ufficiale della scorsa consiliatura. Molto peggio è andata, pur sfruttando il medesimo meccanismo, a Gerardo Sena, rinominato per un anno dal non candidato Ennio Morrone una settimana prima delle elezioni: per Sena solo 380 euro di indennità.

Benefit più ricchi sono toccati a due dipendenti regionali nella struttura dell’ex vice presidente dell’Aula Fortugno, Enzo Ciconte. Anche senza candidarsi, Ciconte ha rivestito quella carica fino al 26 marzo. E per ingannare il tempo nell’attesa che a sostituirlo fosse qualcun altro, ha rinnovato l’incarico il 9 febbraio ad Antonio Talarico e il 4 marzo a Giovanni Ianni. Un pensiero gentile che permetterà ai due di aggiungere allo stipendio regionale un’indennità pari rispettivamente a 1710 e 1630 euro. Chiusa definitivamente la vecchia consiliatura, Ciconte potrà finalmente godersi il vitalizio di 3160 euro mensili circa che la Regione ha appena stanziato per lui.

Dopo tutti questi funzionari che entrano nelle strutture, merita una menzione a parte uno che si dimette. Non che prima avesse svolto molto lavoro in ufficio, visto che da anni si è dedicato alla politica con alterne fortune e qualche inciampo giudiziario. Dal primo aprile l’ex consigliere e assessore provinciale, parlamentare e consigliere regionale Ferdinando Aiello non lavora più per gli uffici della Regione. Ce la farà la macchina burocratica senza il suo apporto?

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