Tutti gli articoli di Cosenza Calcio
PHOTO
Un Cosenza tutto cuore strappa con le unghie e con i denti un pareggio d’oro in casa della Spal. Lo fa all’ultimo minuto con la mossa della disperazione di Occhiuzzi che, quando alla fine del recupero mancano due minuti e mezzo, getta nella mischia Tiritiello, difensore, schierandolo al centro dell’attacco del Cosenza per sfruttare le palle alte. Ed è proprio lui al 94′ che di piatto regala un punto meritatissimo ai lupi in casa di una delle favorite alla vittoria finale.
COSENZA SENZA CENTRAVANTI
Cosenza che si presenta al “Mazza” con un tridente leggero. Occhiuzzi vara un 3-4-3-0 che ha come obiettivo quello di non dare punti di riferimento ai difensori della Spal. Sono due i cambi che apporta il tecnico di Cetraro in confronto all’esordio contro l’Entella. In porta fuori Saracco e dentro Falcone dopo i miracoli e l’ottima prova in Coppa Italia. In attacco fuori Litteri e dentro Bahlouli. Il trio avanzato rossoblù formato dal piccoletto francese, da Carretta e da Baez si muove dalla trequarti in poi con continui cambi di posizione e scambi di palla. Marino dalla sua (squalificato, in panchina c’è il secondo Mezzina) , dopo l’incrocio shock con Occhiuzzi dello scorso 27 luglio quando era alla guida dell’Empoli, schiera i suoi a con un 3-5-2 che permette a Valoti di inserirsi dietro le punte Paloschi e Sebastiano Esposito, con Missiroli e Salvatore Esposito in mezzo al campo, Dickmann e D’Alessandro sulle fasce.
PRIMO TEMPO: BUON COSENZA
Si gioca a ritmi alti con il Cosenza che è pronto sempre a ripartire. I lupi sono pericolosi dapprima con un tentativo da fuori di Bahlouli e poi con Carretta che ci prova direttamente da corner. In entrambe le occasioni è bravo Berisha a respingere. I padroni di casa pressano alti ed approfittano delle uscite non perfette dei tre difensori del Cosenza, non sempre puliti nei giro palla e nell’avvio dell’azione dal basso. Sebastiano Esposito ci prova con un sinistro a giro pericolosissimo che sfiora il palo, prima del piazzato del fratello Salvatore, che per poco non ripete la prodezza dello scorso anno quando vestiva la maglia del Chievo al “Marulla”, che su punizione mette i brividi a Falcone. In mezzo alle chance per i due fratelli Esposito, il tentativo di Sciaudone che ci prova da 40 metri dopo un’uscita fuori area di Berisha: Vicari salva a pochi metri dalla linea. Prima frazione che si chiude con qualche nervosismo di troppo ma tutto sommato con un ottimo Cosenza.
AVVIO DI RIPRESA DA DIMENTICARE
L’inizio del secondo tempo però è da incubo. Passano due minuti e D’Alessandro e Dickmann chiamano nella stessa azione agli straordinari Falcone che è bravissimo a rifugiarsi in corner. Peccato che dalla bandierina Salvatore Esposito peschi Salamon tutto solo nell’area piccola che non ha difficoltà di testa a girarla nell’angolino per il vantaggio della Spal. Il Cosenza ci mette un po’ a scuotersi, anche perché, così come una settimana fa, la mediana cala d’intensità. Occhiuzzi ci prova con i cambi ma ci vuole metà ripresa per vedere il Cosenza di nuovo dalle parti di Berisha: Corsi per Sciaudone ma il suo di piatto termina a lato. A 20 dalla fine il Principe prova il tutto per tutto e vara un 3-4-3 super offensivo con Sueva e Litteri gettati nella mischia. Proprio questi ultimi due costruiscono una buona chance ma il 9 manda alto sulla traversa. Il Cosenza tenta di alzare il ritmo ma la Spal non si lascia chiudere ed è pronta a ripartire in contropiede. Sciaudone ci prova ancora dai venti metri, sfiorando il montante alla sinistra di Berisha ad un quarto d’ora dalla fine. Poi è sempre il 16 ad andare vicino al pari su assist di Litteri.
SBUCA TIRITIELLO E LA PAREGGIA
Nell’ultima azione della partita, proprio a 10 secondi dalla fine dei 4 minuti di recupero concessi da Robilotta, il pari dei lupi. Calcio d’angolo dalla sinistra battuto corto da Carretta, la difesa della Spal respinge. Palla che arriva sui piedi di Baez che è lucido nel dribblare verso l’interno e metterla sul secondo palo dove Tiritello è tutto solo. Piatto al volo del difensore e palla che supera Berisha senza che Valoti riesca a toglierla dallo specchio di porta. E’ il tripudio cosentino. Questa squadra ha personalità e cuore: proprio quello che la piazza vuole.