Incidente probatorio tra Petrini e Manna, il magistrato conferma le accuse
Marco Petrini conferma le accuse contro Marcello Manna, Luigi Gullo e Francesco Patitucci. Ma per le difese il magistrato si contraddice.
E’ durato oltre sei ore l’incidente probatorio tra Marco Petrini, ex presidente della seconda sezione penale della Corte d’Appello di Catanzaro, e Marcello Manna, attuale sindaco di Rende e noto penalista calabrese. L’udienza si è tenuta dinanzi al gip del tribunale di Salerno, Giovanna Pacifico che ha concesso lo “scontro” tra le parti processuali nell’ambito dell’inchiesta portata avanti dalla procura antimafia di Salerno circa un presunto caso di corruzione, aggravato dal metodo mafioso (LEGGI QUI).
L’incidente probatorio, tuttavia, è servito alla Dda di Salerno, rappresentata dai pm Masini e Fittipaldi, per cristallizzare le accuse mosse da Petrini nei confronti di Manna, Luigi Gullo, avvocato, e Francesco Patitucci (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano), ritenuto esponente di spicco del clan “Lanzino” di Cosenza e condannato in primo grado a 30 anni di carcere in qualità di uno dei mandanti dell’omicidio di Luca Bruni (LEGGI QUI). Poi in appello, Patitucci sarebbe stato assolto a seguito di un patto tra Petrini, Manna e Gullo, in cambio di denaro. (LEGGI QUI).
Secondo quanto è emerso dall’incidente probatorio di Salerno, Marco Petrini, difeso dagli avvocati Francesco Calderaro e Agostino De Caro, ha confermato tutte le accuse contro Manna (difeso dall’avvocato Armando Veneto e Paolo Carbone) e Gullo (difeso dall’avvocato Michele Tedesco), facendo sponda al narrato accusatorio impostato dalla Dda di Salerno. Accuse che il collegio difensivo ritiene che non siano attendibili. Per i difensori degli indagati, infatti, Petrini avrebbe risposto in modo contraddittorio, non sanando le inesattezze che provengono dai suoi racconti messi a verbale dagli inquirenti antimafia di Salerno. Ora la palla torna alla procura diretta dal procuratore capo Giuseppe Borrelli per eventuali determinazioni sul caso giudiziario. (LEGGI QUI)