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Il gip di Catanzaro smonta la carriera politica di Mimmo Tallini: tutti i dettagli

Il gip di Catanzaro, per sostenere la gravità indiziaria contro Tallini, parte dal 2013 e arriva al 2020. «I cutresi lo hanno appoggiato».

Il gip di Catanzaro smonta la carriera politica di Mimmo Tallini: tutti i dettagli

La nascita del progetto del “Consorzio Farma Italia” è l’inizio dei guai giudiziari di Mimmo Tallini, attuale presidente del Consiglio regionale della Calabria. A pagina 173 dell’ordinanza di custodia cautelare, il gip di Catanzaro scrive che «il gruppo», quello vicino alla cosca Grande Aracri di Cutro e al politico di Forza Italia, «aveva consegnato a Tallini la documentazione necessaria per informarsi circa la fattibilità del progetto per la costituzione del Consorzio presso i competenti uffici della Regione». Di questo, ne parlano Walter Manfredi e lo stesso Tallini.

Per il gip già da queste fasi iniziali – ovvero da quando Tallini dice di mostrargli la documentazione da portare negli uffici della Regione Calabria – «emerge un interesse diretto e personale di Tallini al progetto del Consorzio che va ben al di là della consueta attività boderline del “favore” rivolto dal politico amico». Secondo la Dda di Catanzaro, infatti, Scozzafava non si sarebbe limitato a chiedere l’intervento di Tallini in Regione, ma lo coinvolgerebbe anche nelle trattative per l’acquisizione del magazzino da adibire al deposito dei farmaci. Tallini, evidenzia il gip, «mostra di accettare di buon grado questo ruolo, mettendosi subito all’opera». 

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Talloni interessato al capannone per il deposito dei farmaci

Dall’indagine dei carabinieri di Catanzaro e Crotone emerge che Mimmo Tallini si sia interessato ad individuare il capannone per il deposito dei farmaci. «Paolo Del Sole (commercialista romano, ndr) chiamava telefonicamente Domenico Scozzafava, per informarlo della conversazione avuta poco prima con Domenico Tallini nel corso della quale quest’ultimo gli raccontava di avere trovato un locale della zona sud di Catanzaro e glielo voleva far vedere». Circostanza che sarebbe confermata da una successiva telefonata di Tallini a Scozzafava, il quale aveva espresso parere contrario per quei locali, in quanto ne sarebbe servito uno molto più grande. 

Tallini, tuttavia, parla solo con Scozzafava del Consorzio farmaceutico, contrapponendosi all’idea che la base operativa dovesse sorgere a Germaneto. Il politico di Forza Italia, inoltre, lo invita a non avere fretta nella scelta, ma l’antennista di Catanzaro spiega che «la compagine che si era formata intendeva avviare l’attività già dal mese di gennaio scorso». 

L’incontro in Regione

Tallini, passando a una fase successiva, verso la fine del 2013 organizza un incontro in Regione tra Domenico Scozzafava, Paolo Del Sole, Raffaele Sisca e la dottoressa Rosa Maria Rizzo, responsabile U. O. “Farmacie” e monitoraggio “Parafarmacie” presso il Dipartimento Tutela della Salute – Settore “Area LEA” – Servizio politica del Farmaco, preposta al rilascio delle “autorizzazioni ed alla fattibilità di distributore e depositario di medicinali”. Tallini suggerisce inoltre di dire al vigilantes che i tre dovevano incontrare la dottoressa sopra menzionata, qualora non gli avesse fatti passare. 

Il quadro si complica quando, terminata la riunione, a Talloni viene detto che la Rizzo «è indisponente e pignola». La soluzione viene trovato dallo stesso ex assessore regionale, come scrive il gip. «L’intervento di Talloni spianerà ogni asperità che si presentava sul cammino amministrativo della costruzione del Consorzio e farà addirittura “spostare una montagna”, vale a dire che, utilizzando il suo potere di assessore regionale, riorganizzerà il Dipartimento interessato, facendo sì che una persona “gradita” potesse assumere l’atto autorizzativo». Soggetto che le indagini identificano in Giacomino Brancati, sul quale Tallini dice: «Sono molto, ma molto, diciamo… contento che sia lui… diciamo è una circostanza questa che… insomma eh… io la giudico positiva». E Paolo Del Sole ringrazia: «Benissimo…».

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L’ispezione per i locali

Il 21 marzo del 2014 il gruppo di lavoro che doveva valutare i requisiti del Consorzio avvia l’iter e qualche mese dopo, ovvero il 16 maggio del 2014, la Regione Calabria richiede di poter ispezionare i locali per la verifica d’idoneità, valutando le attrezzature al fine di espletare l’attività di distribuzione all’ingrosso del “Consorzio Farma Italia”. Per il gip, dunque, Tallini è «assolutamente indispensabile, perché senza di lui l’impresa non sarebbe neanche partita». 

Le riflessioni del gip

Tra la ricerca di elementi indiziari, essenziali per sostenere l’impianto accusatorio, il gip di Catanzaro, nell’inquadrare la figura di Tallini e di Domenico Grande Aracri, avvocato e fratello del boss Nicolino, si lascia andare a una riflessione. «Ci mancherebbe altro che un candidato alle elezioni regionali non possa cercare voti in tutti i territori nei quali si esercita il diritto di voto. E non si può neppure affermare a priori che il fratello di un boss, peraltro, iscritto all’albo degli avvocati, possa essere un rappresentante di interessi mafiosi. Questo in astratto, perché questi rapporti devono essere sempre contestualizzati. Ed allora ci si deve interrogare sulle ragioni perché questi rapporti non si sviluppano con trasparenza ed alla luce del sole; o perché, anche lo stesso Tallini conversa al telefono con un continuo linguaggio allusivo».

«E se poi si considera che il suo rapporto con il gruppo dei cutresi non si esaurisce con l’intervento – assolutamente decisivo – posto in atto per la nascita del Consorzio, ma continua anche dopo e coinvolgerà anche il figlio in una avventura societaria, si deve concludere che Tallini non ignorasse affatto da dove perveniva la maggior parte dei capitali e quale fosse l’ambiente di riferimento degli investitori». Per gli investigatori, dunque, Tallini era attivissimo e «si era già esposto in prima persona per l’arruolamento delle farmacie e tra poco avrebbe esposto anche suo figlio, pur avendo la certezza, che “e insomma… l’investimento è per voi… mica lo facciamo per noi… no?”». 

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Dall’operazione Kyterion all’ok della Regione Calabria

Il 28 gennaio del 2015 la Dda di Catanzaro arresta alcuni esponenti dei Grande Aratri di Cutro, tra cui Domenico. Per il gip, dunque, Talloni sa benissimo con chi aveva a che a fare, anche se lo stesso avvocato sarà successivamente liberato. Qualche giorno dopo, tuttavia, «si accertava che il Consorzio Farma Italia, aveva ottenuto da parte della Regione Calabria la prevista autorizzazione ad esercitare l’attività di distribuzione all’ingrosso di medicinali per uso umano nei locali situati nel comune di San Floro in provincia di Catanzaro». 

Per Tallini i voti “degli amici degli amici”

Tallini al termine della campagna elettorale per le Regionali 2014 risulta il primo eletto di Forza Italia nella circoscrizione Centro, avendo raccolto più di 9mila voti, di cui circa 150 nel comune di Cutro, base operativa dei Grande Aracri. Il gip di Catanzaro, però, va oltre e nella parte finale dell’ordinanza, quando affronta le esigenze cautelare, sottolinea che «Tallini, pur essendo un politico di Catanzaro, ha ottenuto 1.093 voti a Crotone, 153 voti a Cutro, 166 voti a Isola Capo Rizzuto, 119 voti a Mesoraca, 158 voti a Petilia Policastro e 103 voti a Cirò Marina». Tutto ciò basta al gip per convincersi che “gli amici” degli amici, riferendosi ai cutresi e ai rapporti del 2014, sono sempre attivi, al fianco di Mimmo Tallini.

Per questo motivo, i dati dimostrerebbero la pericolosità di Tallini «anche sul piano della ripetibilità della situazione che ha dato luogo al contributo di Tallini alla vita della consorteria» e «soprattutto, della carica istituzionale ancora ricoperta dallo stesso di presidente del Consiglio regionale, in questo momento in grado di profittare di tale posizione per dispensare ancora favori illeciti in vista della prossima tornata elettorale». 

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