mercoledì,Maggio 15 2024

Georgopoulos, colui che scoprì Antzoulas: «Uno dei migliori della sua generazione»

Quando in Grecia si parla di Vasilios Georgopoulos si ha l’impressione di trovarsi davanti a un monumento del calcio giovanile ellenico. A servizio della federazione fra il 2010 e il 2018, oggi ha 65 anni ed è scout per l’Olympiacos. Con lui abbiamo parlato di Georgios Antzoulas, diventato protagonista con la maglia del Cosenza a

Georgopoulos, colui che scoprì Antzoulas: «Uno dei migliori della sua generazione»

Quando in Grecia si parla di Vasilios Georgopoulos si ha l’impressione di trovarsi davanti a un monumento del calcio giovanile ellenico. A servizio della federazione fra il 2010 e il 2018, oggi ha 65 anni ed è scout per l’Olympiacos. Con lui abbiamo parlato di Georgios Antzoulas, diventato protagonista con la maglia del Cosenza a Salerno.

Qual è stata la sua prima impressione su Georgios?

«Quando l’ho visto, la prima volta, faceva parte del programma di scouting riservato ai giovani calciatori nazionali greci. Aveva 14 anni e mi impressionò per l’altezza, la tecnica individuale e la maturità che dimostrava di avere nel prendere decisioni, sia offensive che difensive. All’epoca giocava da mediano. Apprezzai tantissimo la sua calma e le sue capacità di leadership nel costruire l’azione».

C’è qualche aneddoto curioso o simpatico sul giovanissimo Antzoulas?

«Direi di no, anche perché Georgios è sempre stato un ragazzo estremamente serio e dedito al lavoro: fu per questo che guadagnò la mia fiducia e divenne capitano e leader delle Nazionali Under 16 e Under 17».

Come si è trovato a lavorare con lui?

«Bene, facilita tantissimo i nostri compiti: quand’era un ragazzino mi colpì per la morale e la maturità che lo contraddistinguevano, era anche un ottimo studente. Conosco il ragazzo come le mie tasche da un punto di vista calcistico. Credo che, a parte essere un ottimo centrale difensivo a prescindere dal sistema, sia che si giochi a tre sia che si giochi a quattro, sia anche un gran centrocampista difensivo. Tanti club volevano fargli firmare un contratto, anche l’Olympiacos e il Panathinaikos, ma alla fine la famiglia scelse l’Asteras Tripolis perché la città era vicina al suo luogo di nascita».

Lei crede che Antzoulas sia pronto per la Nazionale maggiore?

«Ha già fatto tutta la trafila e non ho dubbi nel dire che si tratta di uno dei migliori calciatori greci della sua generazione. Questa è l’età della maturazione calcistica: sono sicuro che a Cosenza saprà imporsi e, soprattutto, saprà migliorare e divenire competitivo. Affronta un campionato difficile come la Serie B. Sono certo che, coi progressi che farà, il C.T. della Nazionale maggiore, John van Schip, lo chiamerà».

In chiusura: quale consiglio sente di dare a Georgios?

«La strada che percorri nel mondo del calcio è lunga e piena di ostacoli: per migliorare e avanzare di livello, devi lavorare molto e tutti i giorni. In Italia il livello del calcio aiuta a crescere molto più che in Grecia: deve imparare la cultura difensiva del vostro Paese. In campo, invece, gli direi di essere più aggressivo».