Caruso: «Incassati rifiuti per il Bilancio». Ora il sindaco guarda a Roma
Il sindaco motiva la scelta di non assegnare la delega ed evidenzia: «Nel comune di Cosenza situazione peggiore di quella che immaginavamo».
Franz Caruso, nel presentare la squadra di governo, ha affrontato ancora più nel detteglio la situazione finanziaria di Palazzo dei Bruzi. Ha ammesso, nonostante abbia sondato diversi tecnici ed esperti, anche di caratura nazionale, di aver ricevuto una serie di rifiuti dinanzi all’idea di affidare le chiavi della cassaforte di Palazzo dei Bruzi. C’è ancora da definire la massa debitoria per il 2019 ed il 2020, mentre l’amministrazione per tutto il 2021 ha operato senza riferimenti contabili. Ma le scadenze incalzano. Quella dell’approvazione dei rendiconti soprattutto. «Confermo di aver incassato dei no. La situazione del nostro Ente non è facile e l’impegno gravoso. Professionisti hanno valutato di non dare il loro apporto sebbene i contatti proseguano».
Caruso: «A Cosenza situazione di disastro finanziario, non di dissesto»
La mancata nomina di un assessore al Bilancio è stata motivata politicamente. «Ho chiesto al Governo nazionale di porre all’ordine del giorno la questione Cosenza – dice Caruso -. Va accertato il debito reale, poi presentato un credibile piano di riequilibrio finanziario. Solo alla fine di questo percorso nominerò un assessore esterno che dovrà, anzi deve, conferire rigore, trasparenza e razionalizzazione delle spese. Questa è una situazione di disastro finanziario, non di dissesto. Mantenere la delega è un atto di rispetto verso i nostri cittadini. Abbiamo trovato una situazione che è peggiore di quella che immaginavamo».
Il fronte comune dei sindaci meridionali
Nel «combattere una grande guerra senza esercito» è normale che si cerchino quanti più alleati possibile. Franz Caruso guarda a Roma in particolare, ma fa fronte comune con i suoi colleghi del Sud Italia. «Dobbiamo fronteggiare l’emergenza strutturale mettendo mano alla situazione finanziaria – taglia corto -. È complicato per noi affrontarla da soli, vorremmo che lo Stato si faccia carico di uno status comune a molte amministrazioni del Meridione. Ho condiviso il grido d’allarme del primo cittadino di Napoli e di quello di Bari all’assemblea dell’Anci».
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