Dionigi: «Cosenza, la fase offensiva non va bene. Ma il Genoa è davvero forte»
Il tecnico dei Lupi mastica amaro in sala stampa. «Nessun tiro in porta? Bisogna fare disamina più ampia. Abbiamo fatto buon primo tempo»
Davide Dionigi in sala stampa mastico amaro. L’allenatore del Cosenza ha visto una gara dai due volti. Nel primo tempo ritiene che il suo undici abbia fatto abbastanza bene, concedendo pochi spazi al Genoa. Nel secondo, invece, imputa ai suoi uomini la mancanza di lucidità dopo aver segnato il gol dell’1-2 su rigore. Ma non è d’accordo con chi afferma che nella seconda frazione di gioco, nonostante la presenza contemporanea di D’Urso, Brignola, Merola, Butic e Larrivey, il Cosenza non abbia fatto un tiro in porta.
«Nessun tiro in porta? Bisogna fare una disamina più ampia. Abbiamo fatto un buon primo tempo, visto che avevamo preparato bene la partita, con il Genoa che non trovava sbocchi. Poi gli episodi ci hanno penalizzato, ma non siamo stati lucidi nel recuperare dopo il rigore del 2-1. I grifoni anche in 10 sono una signora squadra» ha affermato Dionigi negli spogliatoi.
«Dovevamo fare di più nei 25’ finali e sono quelli che dovremo analizzare. Brignola terzino perché era già lì per fare il quinto. È stata una scelta coraggiosa che speravo portasse frutti differenti» ha aggiunto l’allenatore del Cosenza.
Cosenza-Genoa: Dionigi preoccupato per la fase offensiva
«È evidente che abbiamo dei problemi negli ultimi sedici metri, ma chi entra deve farlo bene. Chi entra deve dare tutto. Se sono preoccupato per la fase offensiva? Sì, lo sono. Nelle ultime due partite ci è mancato qualcosa a livello di carattere, ma sia a Reggio che oggi abbiamo pagato oltremodo gli episodi negativi. Dobbiamo guardare avanti e lavorare» ha dichiarato Dionigi ai cronisti presenti.
«Caló era in difficoltà, anche perché per lui si trattava del primo match dopo tanto tempo dall’inizio. Mi serviva più sostanza nella ripresa. Zilli? Arriverà anche il suo turno, bisogna avere pazienza e trovare la quadratura giusta perché ci siamo espressi meglio nelle prime gare che nelle ultime due» ha concluso Dionigi.