Michele Padovano assolto dall’accusa di associazione finalizzata al traffico di droga
L'ex calciatore, che negli anni '80 incarnò a Cosenza la voglia di emancipazione giovanile, era stato coinvolto nel 2006 in una vasta inchiesta della procura piemontese: ieri la sentenza
“Padovano libero: il fumo era nostro”. Con questo striscione geniale e ironico, gli ultrà del Cosenza si schierarono dalla parte dello vecchio idolo. Un attaccante istrionico che nella città di fine anni ‘80 incarnava la voglia di emancipazione giovanile. E soprattutto cullò insieme alla piazza il sogno chiamato serie A. Lui alla fine ci andò per davvero e alzò perfino quella che resta l’ultima Champions League della Juventus.
Ieri Michele Padovano è stato assolto a Torino dall’accusa di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. La sentenza è stata pronunciata al termine del processo d’appello bis che era stato ordinato dalla Cassazione. «Non abbiamo mai dubitato dell’innocenza del nostro assistito – dichiarano i suoi difensori, gli avvocati Michele Galasso e Giacomo Francini – che ha avuto la forza di continuare a credere nella giustizia pur in una vicenda così lunga, complicata e travagliata».
Michele Padovano era stato coinvolto nel 2006 in una vasta inchiesta della procura di Torino su un traffico di hashish. In primo grado la pubblica accusa aveva chiesto 24 anni di reclusione. La Cassazione aveva poi annullato con rinvio la condanna a sei anni e otto mesi. «Siamo davvero felici – concludono i legali – che l’esame approfondito della Corte d’Appello abbia finalmente restituito a Padovano la propria dignità e la propria vita».