giovedì,Marzo 28 2024

Codice degli appalti, le tre obiezioni degli ingegneri cosentini

L'Ordine provinciale chiede al governo di rinviarne l'entrata in vigore, avviando un confronto con tutte le forze economiche e sociali interessate

Codice degli appalti, le tre obiezioni degli ingegneri cosentini

L’Ordine degli ingegneri della provincia di Cosenza fa proprio e rilancia l’appello diffuso nei giorni scorsi dal proprio consiglio nazionale e altre associazioni di categoria sulle criticità relative al nuovo Codice degli appalti che il Governo vorrebbe approvare da qui a poco. Una tempistica che «mal si concilia con la necessità di un confronto serrato e reale, al tavolo delle libere professioni, con gli operatori che ogni giorno dovranno confrontarsi con questo strumento». È quanto si legge in una nota a firma del presidente provinciale Marco Saverio Ghionna, secondo il quale sono tre le maggiori criticità che meriterebbero un surplus di riflessione.

«Il primo punto – sottolinea Ghionna –  riguarda il ricorso esteso all’appalto integrato. Ciò significherà affidare alle imprese non solo l’esecuzione, ma anche la progettazione dell’opera, delegando tutto il processo al soggetto che ha i maggiori interessi economici e ponendo gli stessi progettisti in condizione subalterna, eliminando la centralità del progetto e togliendo alle Stazioni appaltanti la gestione dello stesso».

Il secondo punto contestato riguarda l’affidamento in via preferenziale degli incarichi di progettazione, Direttore dei lavori e Collaudo a tecnici interni alla pubblica amministrazione. Il timore di Ghionna è che si «andrà ad aumentare il carico lavorativo di uffici spesso già oggi sottodimensionati, con il rischio che gli stessi non riescano ad evadere le partiche e, cosa più importante, si elimina la figura terza di Professionista esterno, indipendente da committente e costruttore, garante della buona riuscita in termini tecnici ed economici dell’opera».

Nel Codice poi è prevista la riduzione della progettazione a due soli livelli. «La misura può certamente essere utile peri velocizzare l’iter progettuale senza però considerare che la maggior parte dei tempi nella fase di progettazione e realizzazione, è condizionata dal pesante sistema burocratico – nulla osta, autorizzazioni e permessi – che non viene minimamente interessato, né tantomeno snellito. Inoltre, l’eliminazione ex abrupto degli altri livelli di progettazione necessita di una contestuale ridefinizione dei relativi compensi, al fine di scongiurare ricadute sulla qualità delle opere. Infine la riduzione della validità dei curricula dei progettisti ed in particolare dei requisiti economici, ad un solo anno, rischi di comportare l’inevitabile ricorso all’avvalimento, sistema che permette l’utilizzo di curriculum altrui e il subappalto delle prestazioni».

Per questi motivi anche l’ordine degli Ingegneri della provincia di Cosenza, fra i più numerosi in Italia, chiede al Governo di rinviare l’entrata in vigore del nuovo Codice e di avviare un confronto su questi temi con tutte le forze economiche e sociali interessate. In questo senso l’appello è rivolto a tutta la deputazione calabrese affinchè non solo prenda atto di queste richieste, ma se ne faccia anche promotrice nei confronti del Governo centrale.

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