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Il pentito Turboli: «Quella sera ero pronto a fronteggiare ogni evenienza»

Il collaboratore di giustizia racconta un episodio che sarebbe avvenuto tra il 2018 e il 2019. L'argomento del suo narrato? Una presunta lite tra Porcaro e uno degli "zingari"

Il pentito Turboli: «Quella sera ero pronto a fronteggiare ogni evenienza»

Due pentiti di ‘ndrangheta raccontano lo stesso fatto che coinvolgerebbe Roberto Porcaro. Parliamo di Celestino Abbruzzese alias Micetto e Danilo Turboli. La vicenda è quella narrata da “Claudio“, esponente della famiglia “Banana”, in uno dei verbali resi alla Dda di Catanzaro, che la nostra testata ha pubblicato nei giorni scorsi (LEGGI QUI LE DICHIARAZIONI DI CELESTINO ABBRUZZESE). Si tratta del presunto furto in un cantiere che sarebbe stato “protetto” da Porcaro, un fatto avvenuto, secondo i pentiti Abbruzzese e Turboli, in epoca comunque recente. Tra il 2018 e il 2019. E quindi, dopo “Micetto“, ecco le dichiarazioni di Danilo Turboli.

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«Per quanto riguarda i rapporti di collaborazione esistenti tra Morrone e Porcaro, ricordo anche un altro episodio accaduto verso la fine del 2018 inizi del 2019. Una sera Porcaro aveva picchiato uno zingaro che svolgeva la funzione di guardiano presso il cantiere della Lidl di via degli Stadi in quanto erano spariti dei materiali destinati alla realizzazione dello stabile. A seguito di questa aggressione, lo zingaro si recò armato di pistola sotto casa di Porcaro, ragion per cui Silvia Guido spaventata mi fece chiamare da mia madre affinché mi recassi a vedere cosa stesse succedendo. Giunto a casa notai che non c’era nessuno e salii dalla Guido, la quale mi raccontò che l’uomo si era recato poco prima sotto lo stabile dove abita Porcaro e minacciava di fare fuoco» aggiunge il pentito.

«Appresa questa notizia – dice Turboli – tranquillizzai e mi recai a prendere una pistola che tenevo occultata sotto il porticato del palazzo dove abitavamo sia io che Porcaro, pronto a fronteggiare ogni evenienza. Dopo un po’ giunse presso lo stabile Alessandro Morrone – racconta il pentito detenuto attualmente in carcere – il quale mi chiese cosa stesse succedendo. Gli raccontai quanto appreso dalla Guido e così lui rimase con me ad attendere un eventuale ritorno dello zingaro che però non si fece più vivo».

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