Meroni: «Un’eternità prima che la palla entrasse. E’ stata una liberazione»
Meroni ha segnato il gol che ha regalato la salvezza al Cosenza: «Sono corso sotto la curva. Il gol è stata una liberazione».
Andrea Meroni, eroe di Brescia con quel gol al 95′ che ha regalato la salvezza al Cosenza, ha parlato anch’egli a Cronache di spogliatoio. Ecco cosa dice il difensore dell’impresa dei lupi.
Il racconto del gol
«Quando Brescianini ha calciato la punizione mettendo la palla nel mezzo, ho subito capito che sarebbe arrivata a me. Dopo che Andrenacci l’ha parata, quel secondo trascorso tra il tocco e la rete mi è sembrato eterno. La partita – ricorda Meroni – si era messa male, giocavamo fuori casa e l’ambiente si era incendiato dopo la loro rete. Abbiamo avuto un po’ di contraccolpo e dopo aver fatto diversi cambi, si stavano prospettando i supplementari. Ma non eravamo in condizioni ottimali, qualcuno di noi aveva accusato i crampi e facevamo fatica a mantenere il possesso palla. Abbiamo fatto all-in sulla punizione, siamo saliti dalla difesa per provare a segnare. Sono corso sotto la curva. Il gol è stata una liberazione. È stata una gioia, siamo stati ultimi per gran parte del campionato e abbiamo vissuto anche alcune contestazioni. Dopo aver toccato la zona per la salvezza diretta, ci siamo ritrovati ai play-out e non è stato semplice. E poi non sono uno che ha la fortuna di segnare molto, non sono un attaccante: questo gol me lo porterò dietro».
Il ritorno a Cosenza
«Avevo fatto fatica a giocare con costanza, poi in estate dopo la conclusione del rapporto con il Sassuolo è arrivata la chiamata del direttore Gemmi, che avevo avuto a Pisa, e mi ha convinto ad accettare la sfida. All’inizio – spiega Meroni – ero dubbioso perché sapevo che sarebbe stata una stagione molto complicata. Ma alla fine mi ha convinto. Dopo la salvezza a Brescia, è stata la prima persona che ho abbracciato. Aveva creduto in me ancora una volta».
Il fratello gemello
.«Mi dispiace perché quel momento dopo il mio gol è stato sporcato dall’evolversi della situazione. Mi sono ritrovato a pochi metri un tifoso con un fumogeno e siamo corsi dentro. Per fortuna anche le nostre famiglie sono state messe in salvo, è accaduto di tutto in poco tempo. Dovete sapere che ho un fratello gemello. Già a Pisa lo avevo portato a campo e lo avevano scambiato per me. Dato che sia lui che mia madre erano presenti allo stadio quando ho centrato la promozione con il Pisa. gli ho chiesto di venire assolutamente. Ha portato bene e durante i festeggiamenti – continua Meroni -, mio fratello mi ha raggiunto negli spogliatoi. Lo hanno tutti scambiato per me e hanno iniziato a congratularsi. E lui, zitto, si è preso tutti i complimenti!».