venerdì,Febbraio 14 2025

Porcaro e la “bacinella”: «La deteneva Piromallo per la sua serietà criminale»

Il pentito riferisce anche nei periodi di carcerazione di "Renato", gli stipendi per i detenuti sarebbero stati predisposti da Umberto Di Puppo e Alberto Superbo

Porcaro e la “bacinella”: «La deteneva Piromallo per la sua serietà criminale»

Roberto Porcaro fino al 2019 era il “reggente” del clan “Lanzino-Patitucci” di Cosenza. Della cosca di appartenenza conosce segreti e dinamiche. Ed è pronto a riferire ciò che è di sua conoscenza alla Dda di Catanzaro. Come ha fatto sin dal primo giorno in cui ha deciso di “saltare il fosso“, svelando fatti potenzialmente rilevanti a livello penale. Verso la fine di maggio scorso, il pentito ha riferito su circostanze riconducibili al suo gruppo.

Il clan degli italiani e la “bacinella”

Porcaro dichiara ai magistrati antimafia che «la cosiddetta bacinella dell’associazione è stata sempre detenuta da Renato Piromallo, quantomeno dal 2011 e fino alla data in cui lo stesso è stato arrestato in “Reset”. Renato Piromallo è stato incaricato di tale compito in ragione della sua serietà criminale e della sua lunga esperienza, oltre al fatto che è stato l’associato più a lungo in libertà. Nei periodi di breve carcerazione di Piromallo, la “bacinella” è stata detenuta da Umberto Di Puppo e Alberto Superbo» aggiunge il pentito.

«Le riunioni per la contabilità dell’associazione si sono sempre tenute a cadenza mensile tra il 22 ed il 27, in corrispondenza del periodo in cui si preparano gli stipendi per i detenuti. Tali riunioni si sono sempre tenute a Saporito di Rende presso le abitazioni di Alberto Superbo e Francesco De Luca. Preciso che queste riunioni si sono tenute, in maniera condivisa, sino all’inizio del 2014 fino a quando c’è stata una sorta di divisione contabile tra italiani e zingari con la quale vi era una rendicontazione saltuaria (in occasione delle tre festività annuali) e limitata alle attività illecite condivisa tra italiani e zingari».

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