lunedì,Gennaio 13 2025

Testa di Serpente, Luigi Abbruzzese: «Porcaro può dire la verità su Russo»

Il presunto "reggente" del clan degli "zingari" prende la parola in aula per chiedere al presidente di ascoltare il pentito sul terreno "conteso" di via Romualdo Montagna

Testa di Serpente, Luigi Abbruzzese: «Porcaro può dire la verità su Russo»

Roberto Porcaro sarà sentito nel processo “Testa di Serpente” prima della sentenza di primo grado? Se lo chiedono ancora oggi gli addetti ai lavori e il collegio difensivo in attesa che il tribunale di Cosenza sciolga la riserva rispetto alle richieste avanzate dalla difesa. Anche nell’udienza tenutasi oggi nell’aula 9 del Palazzo di Giustizia, i penalisti Antonio Sanvito e Cesare Badolato, hanno reiterato l’istanza di sentire il neo collaboratore di giustizia. Ai due legali, però, si è aggiunto pure l’imputato Luigi Abbruzzese, ritenuto il “reggente” del clan degli “zingari” di Cosenza.

Abbruzzese infatti ha preso la parola nel pomeriggio, rilasciando una dichiarazione: «Ho saputo che Porcaro ha reso un verbale su questo fatto di Antonio Russo. Chiedo che venga sentito affinché si arrivi ad una verità. Ho scelto per questo motivo il rito ordinario, con la volontà di difendermi da cose che non ho commesso. Se sentirete Porcaro la verità verrà a galla». Il caso di cui parla Luigi Abbruzzese è la presunta estorsione commessa ai danni di Antonio Russo, parte civile nel processo, che ritiene di essere stato vittima della criminalità organizzata in quanto è stato “costretto” a pagare il terreno, situato in via Romualdo Montagna, sul quale si era insediato abusivamente da tanti anni per finalità lavorative.

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Prima di Luigi Abbruzzese pure Antonio Marotta, altro co-imputato, aveva reso dichiarazioni spontanee rivolgendosi al presidente Ciarcia: «Vi ricordate quando ero ai domiciliari? Ebbene, quel giorno che avete sentito la moglie e la sorella di Antonio Russo, le stesse fuori dal tribunale si sono scusate per quello che avevano detto. Dissi ad entrambi: “perché non lo avete detto al presidente?”. E le due donne si sono giustificate dicendo che il fratello è quello che è. Se poi volete condannarci, condannateci».

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In precedenza, l’avvocato Antonio Sanvito, depositando una memoria al fine di poter sentire Porcaro, ha concluso che se questo non avvenisse, preventivamente chiede l’assoluzione dei suoi assistiti – Marco, Nicola e Luigi Abbruzzese – senza discutere le rispettive posizioni. Il penalista Cesare Badolato, sostenendo la posizione del collega, ha ribadito quanto sia importante ascoltare il collaboratore Porcaro, proprio per il ruolo assunto dallo stesso nella vicenda. Badolato ha aggiunto di essere pronto un attimo dopo la fine dell’escussione di Porcaro a discutere, al fine di far emettere la sentenza di primo grado nei tempi stabiliti dal collegio.

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Di sentire Roberto Porcaro lo hanno chiesto anche gli avvocati Vincenzo Guglielmo Belvedere e Vincenzo Belcastro, difensori di Francesco Casella, altro co-imputato nella presunta estorsione. I due legali hanno sottolineato come sia stato Russo ad andare da Casella e non il contrario. Nel corso della giornata infine hanno discusso anche gli avvocati Francesco Boccia per Antonio Bevilacqua e Filippo Cinnante per Antonio Abruzzese, l’avvocato Giorgia Greco per Andrea Greco, l’avvocato Cristian Cristiano per Domenico Iaccino, l’avvocato Mariarosa Bugliari per Claudio Alushi e infine gli avvocati Gaetano Maria Bernaudo e Filippo Cinnante per Giovanni Drago, presente in aula. Il prossimo 18 luglio discuterà invece l’avvocato Antonio Quintieri per le restanti posizioni processuali. Poi il collegio deciderà se sentire o meno Porcaro. Se dovesse accogliere la richiesta delle difese, il processo inevitabilmente sarà rinviato a settembre. Altrimenti, in quella data sarà emessa probabilmente la sentenza di primo grado di “Testa di Serpente“, rito ordinario.

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