Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Ci sono prove granitiche sull’esistenza della confederazione ‘ndranghetistica cosentina di cui Francesco Patitucci è il capo. Sono le parole utilizzate in vari momenti dal procuratore facente funzioni Vincenzo Capomolla e dal pm antimafia Vito Valerio, nel primo giorno di requisitoria del processo abbreviato di “Reset“. Un’udienza lunga, quella andata in “onda” a Catanzaro, nell’aula bunker, che ha visto la pubblica accusa ripercorrere tante posizioni, tra cui quella del boss di Cosenza.
Su Patitucci è stato detto di tutto e di più, nel senso che la Dda di Catanzaro ha evidenziato il forte potere decisionale nelle varie dinamiche criminali avvenute sia durante la sua detenzione per il ritrovamento della pistola, fatto risalente al 2016, che dopo la scarcerazione, a seguito dell’assoluzione in appello per l’omicidio di Luca Bruni. Ma all’interno della presunta confederazione ci sarebbe una figura molto vicina a Patitucci capace di orientare il senso di alcune decisioni. Michele Di Puppo, il soggetto citato dalla Dda, viene definito “l’alter ego” di Patitucci. Lo stesso Di Puppo, rilasciando dichiarazioni spontanee, non ha smentito il fatto di essere un mafioso, d’altronde il casellario giudiziale parla chiaro. Ha escluso però che il suo gruppo, quello degli italiani, fosse alleato con gli “zingari“, il che modificherebbe la visione accusatoria.
Come già spiegato in un altro servizio, la condanna per una nuova associazione farebbe aumentare di tanto la pena anche in abbreviato. Il processo abbreviato, in riferimento alle posizioni, più delicate si gioca tutto qui. Tornando al discorso di Michele Di Puppo, colui il quale prese la dote della “Stella” in carcere, la Dda di Catanzaro lo valuta come un uomo carismatico, che «sapeva muoversi», tanto da poterlo definire come il numero due della presunta associazione mafiosa. Un ragionamento che si conclude con il fatto che l’imputato «non risponde di particolari reati fine».
Le altre posizioni trattate
Nella seduta di oggi la Dda di Catanzaro ha parlato anche di altri imputati, alcuni dei quali ritenuti “sodali” della presunta confederazione mafiosa operante tra Cosenza, Rende e Roggiano Gravina. Nell’elenco figurano:
- Marco Saturnino
- Umberto Di Puppo
- Alberto Superbo
- Marco D’Alessandro
- Enzo Piattello
- Francesco Greco
- Silvia Guido
- Giuseppe Caputo
- Francesco Pompeo Occhiuzzi
- Massimiliano d’Elia
- Alessandro Catanzaro
- Michele Rende
- Patrizio Chiappetta
- Luigi Avolio
- Giuseppe Zoltan Bruniani
- Maria Rosaria Ceglie
- Pietro Gardi
Prossima udienza dedicata ad altre posizioni, tra le quali quelle di Mario Piromallo, Salvatore Ariello, Antonio Illuminato, Francesco Ciliberti, Ettore Lanzino, Maurizio Rango, Gianfranco Ruà, Carlo Lamanna, Franco Presta, Gianluca Maestri e Ivan Barone. Parlerà sempre il pm Vito Valerio.