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Crisi lavorativa a Rende: i licenziamenti alla Kratos e il silenzio delle Istituzioni

La Kratos, che gestisce l'impianto di depurazione di Rende, ha effettuato nuovi licenziamenti. I sindacati CGIL e UIL denunciano la mancanza di dialogo e chiedono trasparenza alle istituzioni. Le famiglie colpite sono in difficoltà

Crisi lavorativa a Rende: i licenziamenti alla Kratos e il silenzio delle Istituzioni

I licenziamenti alla Kratos, azienda responsabile della gestione dell’impianto di depurazione di Rende, hanno sollevato un’ondata di preoccupazione tra i lavoratori e le loro famiglie. Questo ennesimo taglio, annunciato senza preavviso, ha innescato una reazione accesa da parte delle Confederazioni CGIL e UIL, che hanno espresso il loro disappunto per la mancanza di comunicazione e trasparenza da parte dell’azienda.

Le organizzazioni sindacali hanno dichiarato che “la via del dialogo appare evidentemente ignorata dalla società” e che la decisione sembra essere stata presa in modo unilaterale, senza tenere conto delle conseguenze sociali ed economiche per i dipendenti coinvolti. In un contesto di crisi economica, questa scelta ha un impatto devastante sulle famiglie, che si trovano ora in una situazione di incertezza e precarietà.

Il ruolo dei sindacati

Durante un incontro tenutosi il 10 maggio scorso, i rappresentanti dei sindacati hanno avanzato la richiesta di condivisione di un percorso che avrebbe potuto evitare la risoluzione dei rapporti di lavoro. Tuttavia, ogni prospettiva di dialogo è stata ampiamente disattesa. I sindacati hanno sottolineato la necessità di una riqualificazione delle figure lavorative all’interno dell’azienda, in linea con un prospettato progetto di innovazione tecnologica e industriale.

Nonostante gli sforzi, l’azienda ha continuato con il suo piano di ristrutturazione, che prevede una riduzione significativa della forza lavoro. “Ogni prospettiva è stata ampiamente disattesa, l’azienda sembra procedere come un treno nel progetto,” hanno affermato i rappresentanti sindacali, evidenziando l’assenza di un piano chiaro e trasparente per il futuro dell’azienda e dei suoi dipendenti.

L’impatto sulle famiglie

Gli effetti di questi licenziamenti si fanno sentire non solo sui lavoratori direttamente interessati, ma anche sulle loro famiglie. In un periodo di crisi economica, la perdita del posto di lavoro rappresenta una minaccia significativa alla stabilità finanziaria delle famiglie. I sindacati hanno denunciato la “mattanza” di posizioni lavorative e hanno chiesto un intervento immediato da parte delle autorità competenti per proteggere i diritti dei lavoratori.

“Siamo vicini ai lavoratori e alle loro famiglie, a loro diciamo forza e coraggio, non siete soli,” hanno dichiarato i sindacati, promettendo di continuare a lottare per i diritti dei lavoratori attraverso tutte le vie legali disponibili.

Le richieste di trasparenza

Di fronte a questa situazione, i sindacati hanno fatto appello alle istituzioni locali, chiedendo una presa di posizione chiara e decisa. Hanno sollecitato il Consorzio Valle Crati e i sindaci dei comuni interessati a intervenire per garantire la trasparenza e la giustizia nella gestione delle risorse pubbliche. In particolare, è stata richiesta una verifica approfondita rispetto all’esternalizzazione dei servizi e alla mancata indizione di una gara d’appalto del valore di 35 milioni di euro.

“Chiediamo conto pubblicamente di quanto successo,” hanno dichiarato i rappresentanti sindacali, sottolineando l’importanza della trasparenza nella gestione di un appalto pubblico e la necessità di proteggere i lavoratori coinvolti.

Il futuro della Kratos

La Kratos, nonostante le critiche ricevute, ha continuato a difendere la sua posizione, sostenendo che i licenziamenti fanno parte di un più ampio progetto di innovazione industriale. Tuttavia, i dettagli di questo progetto rimangono poco chiari, e i lavoratori temono che l’azienda stia cercando di ridurre i costi a scapito del personale.

I sindacati hanno ribadito la loro richiesta di un piano chiaro e trasparente che includa misure di salvaguardia per i lavoratori, tra cui la riqualificazione professionale e il ricollocamento. Senza un tale piano, i timori per il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie continuano a crescere.

La situazione alla Kratos rappresenta un caso emblematico di come le decisioni aziendali possano avere un impatto profondo e duraturo sui lavoratori e sulle loro comunità. La mancanza di dialogo e trasparenza non solo mina la fiducia dei lavoratori, ma rischia anche di alimentare un clima di incertezza e conflitto.

I sindacati e i lavoratori chiedono un cambio di rotta, invocando un approccio più inclusivo e partecipativo. Solo attraverso il dialogo e la cooperazione sarà possibile trovare soluzioni che rispettino i diritti dei lavoratori e garantiscano un futuro sostenibile per tutti gli attori coinvolti.

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