lunedì,Settembre 9 2024

Calabria leader dei reati ambientali. Ecco come si sfregiano le coste

Sono oltre 2mila le infrazioni segnalate. È quanto emerge dal report di Legambiente. Il presidente Ciafani: «Un fenomeno devastante per lo sviluppo sociale, ambientale ed economico dell'intero Paese»

Calabria leader dei reati ambientali. Ecco come si sfregiano le coste

Aumentano i reati ambientali contro le coste italiane nel 2023. È quanto emerge dal report “Mare Monstrum” di Legambiente sull’aggressione criminale alle coste e al mare del nostro Paese nel quale si sottolinea che «i reati ambientali accertati sono stati 22.956, +29,7% rispetto al 2022». Insieme alle violazioni amministrative, «la media è di 8,4 illeciti per km di costa, uno ogni 119 metri».

Ciclo illegale del cemento (che contribuisce al 45% del totale dei reati accertati lo scorso anno), dei rifiuti, mare inquinato, pesca illegale si confermano gli illeciti più diffusi. Il rapporto viene presentato alla vigilia dell’anniversario dell’assassinio di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica che ha dedicato la sua vita alla tutela del mare e delle coste del Cilento.

Un reato su due al Sud

Secondo il rapporto di Legambiente in fortissimo aumento anche la violazione delle normative che regolano la nautica da diporto: 2.059 illeciti penali accertati nel 2023, + 230% rispetto al 2022. Sono 25.545 le persone denunciate nel 2023, in aumento del 43% rispetto al 2022. Cresce, però, l’efficacia dell’azione repressiva, come dimostra il numero di persone arrestate (204, +98,1% rispetto al 2022) e quello dei sequestri, pari a 4.026, in crescita del 22,8% sul 2022. Un reato su due (50,3%) si concentra nelle 4 regioni a tradizionale presenza mafiosa, Campania (3.095 illeciti penali), Sicilia (3.061), Puglia (3.016) e Calabria (2.371), che guidano nell’ordine, come numeri assoluti, la classifica regionale, seguite dal Lazio (1.529 reati) e dalla Toscana (1.516). 

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