giovedì,Gennaio 16 2025

Viorica, la senzatetto che sogna una casa e un futuro: «Voglio soltanto una vita normale»

Viorica, 40 anni, vive in strada a Scalea dopo un passato difficile. Cerca aiuto per ritrovare una vita dignitosa e un posto sicuro

Viorica, la senzatetto che sogna una casa e un futuro: «Voglio soltanto una vita normale»

«Sogno un lavoro, una casa e un posto in cui stare al sicuro». È la prima cosa che ci dice Viorica Boca, 40 anni, quando la incontriamo nella villa comunale di Scalea, sotto la pioggia, perché lei un posto dove stare non ce l’ha. Viorica, anche se tutti la conoscono come Viola è una delle tante persone che, per i motivi più disparati, hanno perso tutto e si ritrovano a vivere in strada, senza più un tetto sulla testa. Eppure, quando quindici anni fa partì dalla Romania e si trasferì all’ombra di Torre Talao, sognava una vita diversa, un’esistenza decorosa che potesse riscattarla da una vita di dolore e soprusi. Viorica fu abbandonata dai genitori in orfanotrofio, dove è rimasta per venticinque, lunghi anni. L’Italia rappresentava per lei una via di fuga e un nuovo inizio. Invece, dopo qualche tempo, è ricaduta nella disperazione. Ed ora ha deciso di raccontare pubblicamente il suo dramma personale.

Una vita di sofferenze

Viorica arriva in Italia perché insegue il sogno di una vita normale e, per un po’, sembra averlo realizzato. Trova lavoro e stabilità, è circondata di affetti. Ma, all’improvviso, perde tutto e deve ricominciare da capo, con un dolore in più nella sua testa, già minata dal trauma dell’abbandono. Si rimbocca le maniche e riparte, lascia l’amata Scalea per cercare fortuna al nord, dove rimane per quasi due anni. Viene assunta regolarmente e sulla carta d’identità c’è una nuova residenza. Ma poi, per cause di forza maggiore, perde il lavoro e torna in Calabria. Nel piccolo Comune del nord la cercano ma risulta irreperibile. Viorica perde la sua residenza e anche un po’ la sua identità. Si rimette alla ricerca di un lavoro e un appartamento a Scalea, ma senza i documenti in regola non trova né uno né l’altro. La vita la mette di nuovo di spalle al muro, mentre i problemi di salute aumentano. Stremata, torna a dormire in strada.

La luce in fondo al tunnel

Viorica chiede aiuto a tutti quelli che conoscono, ma nessuno può offrirle un appartamento in cui vivere. La trovano una fredda sera d’autunno su una panchina, al buio, a pochi metri dalla chiesa San Giuseppe Lavoratore, tremante e spaventata. Arrivano i carabinieri, poi un’ambulanza che la trasporta in ospedale, dove trascorrerà la notte, per accertamenti. Dodici ore dopo, Viorica è di nuovo in strada, in preda a dolori di ogni sorta. La sua vicenda diventa di pubblico dominio e la titolare di un b&b del posto si offre di ospitarla gratuitamente per più di un mese. Nel frattempo gli uffici dei servizi sociali le assicurano cure e visite mediche, poi si mettono alla ricerca di una struttura che possa ospitarla in modo permanente. Si vede la luce in fondo al tunnel. Ma le liste sono infinite e una data d’ingresso ancora non c’è. Viorica deve arrangiarsi come può, ancora una volta. Trova rifugio a casa di un amico per qualche giorno, ma è una soluzione temporanea: da qualche ora non ha più un tetto sulla testa. «Sto fuori da mattina a sera, anche quando piove». E spesso mangia una volta al giorno. «Vado alla Caritas di don Cono, altrimenti non saprei come andare». Per tutto il resto, ci pensano i pochi amici che ha. Ma non è abbastanza per poter vivere una vita libera e dignitosa. «Vorrei soltanto un po’ di pace e una vita normale». Così ha deciso di affidarci il suo grido di aiuto.

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