Elezioni di Rende, prove (difficili) di convivenza nel centrosinistra in un campo larghissimo | FOTO
M5S e Avs hanno lanciato il "Tavolo delle idee" a cui hanno risposto le forze politiche tradizionali e quelle di matrice progressista del Comitato popolare. Scintille tra Federazione Riformista e Pd
Campagna elettorale. Rende viaggia a vele spiegate verso le elezioni della prossima Primavera, con i rumors (da confermare) che indicano l’11 maggio come una data buona per l’apertura delle urne. Dopo la spaccatura decretata nell’ultima riunione del Comitato per il NO (bocciata dall’area progressista la candidatura di Pierpaolo Iantorno, ndr), il Movimento 5 Stelle ha lanciato il “Tavolo delle idee”, subito sostenuto da Avs con cui convive in Europa in Left, invitando partiti, sindacati e cittadini. Prove tecniche di campo larghissimo, da Italia Viva a Rifondazione Comunista, con in mezzo i gruppi civici che macinano consensi a Rende da decenni.
La risposta è stata buona in termini di presenze, non sono mancate tuttavia le stilettate da una parte all’altra. In particolare la Federazione Riformista ha palesato tutta la sua indisposizione nei confronti della Federazione provinciale del Pd cosentino, reo nei giorni scorsi di aver divulgato una nota con cui prendeva le distanze da coloro i quali nei mesi scorsi avevano osteggiato il progetto della città unica. Il principiano Clelio Gelsomino («serve chiarezza nel non volere avere contatti con l’ex sindaco Manna») ha chiesto apertamente di chiarire la posizione del partito («sono ambigui, gli ex assessori Totera e Artese sono iscritti dei democrat»). Non hanno inteso replicare Salvatore Giorno e Francesco De Luca (Pd) che si sono limitati al saluto e ad ascoltare la discussione in modo sornione.
Elezioni Rende, si scaldano i motori
La questione sollevata dai Riformisti e da AttivaRende, che il 19 febbraio ha annunciato la propria assemblea pubblica, è principalmente una: prima di parlare di idee, bisogna stabilire chi dovrebbe farlo e all’interno di che perimetro. Questo perché non sono piaciute le perplessità lasciate trapelare di recente non solo dal Pd, ma anche dallo stesso Movimento 5 Stelle tramite un’intervista di Anna Laura Orrico al nostro network.
A parole tutti i presenti hanno espresso la volontà di lavorare per capire se sia possibile giungere ad una sintesi. Sintesi che non sarà per nulla facile trovare, considerato che le Amministrative spesso vanno a braccetto con il trasversalismo. Chi c’era? Tra gli altri Mimmo Talarico e Marina Simonetti («La questione della legalità è importante. Non è stata la città ad essere sotto processo, ma l’amministrazione Manna a subire un procedimento») che con Sandro Principe hanno creato un asse solido e a prova di spallate. Il portavoce del circolo dell’area urbana di Sinistra Italiana Walter Nocito («A Perugia una coalizione larga dopo due lustri di governo “fascista” ha virato a sinistra, seguiamo questo trend azzeccando metodo e comunicazione») era in compagnia di Maria Pia Funaro e Antonio Curcio.
Il coordinatore provinciale del M5S Giuseppe Giorno («negli ultimi 10 anni la politica ha fallito su Rende») ha fatto gli onori di casa insieme ai rappresentanti del Gruppo Territoriale di Rende Fabio Gambino e Domenico Miceli. Rifondazione Comunista era rappresentata da Gianmaria Milicchio («Torniamo realmente ad essere alternativi alle destre e non solo a consorziarci per batterle, perché sono più bravi di noi a stare insieme»), mentre il Partito Socialista dal segretario regionale Luigi Incarnato.
«Su Rende va chiarito un punto: la città non merita di essere trattata come un territorio mafioso – ha detto -. Se ci sono fatti riconducibili a comportamenti individuali, mi sentirei offeso ad essere associato a questo giudizio. Ho apprezzato moltissimo il tema della giornata: le idee. Ecco, partiamo da queste». Chiusura per Giuseppe D’Acri di Italia VIva: «Serve concretezza nel portare avanti i progetti, è da quelli che bisogna ripartire in vista delle elezioni di Rende».
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