Il Giornale di Vicenza, in vista del match tra Cosenza e biancorossi di venerdì, ha intervista Lionello Manfredonia, ex calciatore anche di Lazio, Roma e Juventus ma anche ex Direttore Sportivo sia del Vicenza che dei lupi. Ecco le sue considerazioni.

“Pubblici corretti”

“Sia il pubblico vicentino che quello cosentino sono correttissimi – spiega Manfredonia -. Lo sono sempre stati, hanno un’ottima tradizione in tal senso. Piuttosto, è fuori, da qualche altra parte, che stanno esasperando i toni ed esagerando. Non è una guerra, è una partita di calcio. Importantissima per i due club, non ci piove. Vale tutto, vale una stagione, nessuna delle due squadre vuole lasciare la serie B. Ma certe parole e alcuni interventi sono fuori luogo”.

“Marulla e Menti differenti”

“Dentro al rettangolo di gioco l’atmosfera sarà decisamente meno serena ma questo ci sta – continua Manfredonia -. Gli spareggi sono sempre gare a sé e tutti i giocatori ci tengono a portare a casa il risultato, per se stessi, per la squadra, la società, la propria gente. I tifosi del Cosenza sono caldi e si fanno sentire, come i tifosi biancorossi. La differenza, piuttosto, sta nello stadio. Al Menti il pubblico si sente di più perché è più vicino al campo. Il Marulla è un impianto più dispersivo”.

Chi può deciderla

“A me piacciono molto giocatori tipo Da Cruz, anche se è stato poco continuo, e Dalmonte, quegli elementi cioè che hanno estro. Il Vicenza dovrebbe fare affidamento sulla creatività e il creativo di turno può decidere la partita. Occhio anche a Caso dall’altra parte. Per chi farò il tifo? Vedrò la partita ma non faccio il tifo per nessuno. O meglio, sono legato ad entrambi i colori. Una delle due squadre perderà e – conclude Manfredonia – il desiderio che ho, vedendo la situazione della Reggina, è che chi scenderà in C possa essere eventualmente riammessa tra i cadetti”.