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In Calabria, così come in Puglia e Sardegna, permane il rischio alto di contagio. Si evince dal report di monitoraggio settimanale sull’epidemia di coronavirus stilato dall’Istituto superiore di sanità (Iss)-ministero della Salute, relativo alla settimana dal 23 al 29 novembre. «L’’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è pari a 0,91. Si riscontrano valori di Rt puntuale inferiore a 1 in 16 Regioni e province autonome. Di queste, 15 hanno un Rt puntuale inferiore a uno anche nel suo intervallo di confidenza maggiore, indicando una diminuzione significativa nella trasmissibilità». Tra fine novembre ed inizio dicembre «si osserva una riduzione generale del rischio complessivo, con la maggior parte delle Regioni e province autonome a rischio moderato e per la prima volta, dopo sette settimane, due a rischio basso», ovvero Basilicata e Campania.
Sedici Regioni, invece, sono classificate a rischio moderato di trasmissione di Sars-Cov-2. Di queste, 5 hanno una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità: Emilia Romagna, Marche, Molise, provincia autonoma di Trento, Veneto. In queste aree del Paese, l’Iss «suggerisce di valutare attentamente la opportunità di adottare misure, anche a livello sub-regionale, di mitigazione previste per il proprio livello di rischio».
Incidenza di contagio ancora troppo elevata
«L’incidenza rimane ancora troppo elevata per permettere una gestione sostenibile, pertanto è necessario raggiungere livelli di trasmissibilità significativamente inferiori a 1 su tutto il territorio nazionale consentendo una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi di infezione e, conseguentemente, una riduzione della pressione sui servizi sanitari territoriali ed ospedalieri» si legge nella bozza del report settimanale.
«Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva supera ancora la soglia critica di occupazione a livello nazionale. Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 3.816 (del 24 novembre) a 3.663 (del primo dicembre). Mentre il numero di persone ricoverate in aree mediche è passato da 34.577 a 32.811».