Noi Moderati chiama in causa il Comune, mentre Maximiliano Granata vuole assemblare personale per un controllo notturno dei quartieri. Falvo rilancia l’esercito per strada
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
In poco più di 48 ore si sono contate a Cosenza due scazzottate giovanili (a via Alimena e a Piazza Bilotti), un’aggressione ad un agente della polizia locale e un pestaggio ai danni di un anziano. Senza contare i furti avvenuti nei noti bar di piazza Europa e piazza Bilotti e quello sventato in piazza Riforma con il conseguente arresto in flagranza di tre rapinatori italiani. Un quadro preoccupante, a cui si aggiunge il grido d’allarme e d’aiuto che i commercianti titolari di attività nei pressi dell’Autostazione hanno lanciato al sindaco Caruso. In tutto questo l’instancabile lavoro delle forze dell’ordine sul territorio, spesso primi bersagli di reazioni sconsiderate.
Il quadro ha mandato a nozze il centrodestra, mentre da sinistra non si registrano interventi ufficiali dei partiti a testimonianza di come la sicurezza sia terreno ancora scivoloso da affrontare. Dall’altra parte della barricata, invece, il populismo la fa da padrone. Ieri mattina Fabrizio Falvo di Cosenza Futura ha invocato l’esercito per strada, rispolverando “Strade Sicure”. Si tratta dell’operazione avviata nel 2008 dal Governo Berlusconi IV e prorogata in più legislature. Il progetto prevede l’impiego dell’Esercito italiano a supporto delle forze dell’ordine, con compiti di controllo del territorio e prevenzione dei reati.
«Ormai è il far-west» ha aggiunto ieri sera a margine di tutte le criticità di giornata, evidenziando la neccessità di varare «anche un pacchetto di nuove misure per la sicurezza: potenziamento della Polizia Locale con servizi serali e pattuglie appiedate nel centro; ampliamento della videosorveglianza con telecamere di nuova generazione; istituzione di una Task Force interforze per controlli coordinati; ordinanze specifiche contro degrado, bivacchi e vandalismi e, infine un Piano di sicurezza Giovani rivolto alla prevenzione e alla riqualificazione degli spazi pubblici».
Il coordinatore regionale Giovani di Noi Moderati Calabria Domenico Funari ha espresso preoccupazione per il crescente senso di insicurezza avvertito in città negli ultimi mesi. «La scarsa illuminazione in molte zone, l’aumento dei furti segnalati da residenti e commercianti e la percezione di abbandono in alcune aree urbane stanno alimentando un clima di tensione che non può essere ignorato. Le realtà giovanili del centrodestra – ha detto – sottolineano che la sicurezza urbana passa anche, e soprattutto, attraverso le competenze dell’amministrazione comunale».
«È necessario - ha quindi aggiunto - che il Comune di Cosenza intervenga con maggiore decisione sul fronte della prevenzione, nelle aree più frequentate, come quella dell’Autostazione. A questo scopo sì chiede la convocazione di un tavolo tecnico tra Comune, Prefettura e forze dell’ordine, così da coordinare in maniera efficace le iniziative a tutela della città. Un approccio integrato, istituzionale, non polemico, è l’unico modo per dare risposte concrete ai cittadini. Piena solidarietà ai commercianti colpiti dai recenti furti e un ringraziamento sincero alle forze dell’ordine per l’impegno quotidiano, spesso svolto con mezzi e organici limitati».
Maximiliano Granata di Legalità Democratica, infine, studia l'avvio delle ronde per la sicurezza dei quartieri. «Rafforzare la presenza attiva dei cittadini sul territorio e contribuire alla prevenzione della microcriminalità attraverso l’osservazione strutturata del territorio - la sua ricetta per far fronte all’allarme -. È questo l’obiettivo dello studio sulle nuove ronde di osservazione civica istituite dall’associazione Legalità Democratica Cosenza, che vuole presentare ufficialmente il progetto alla presenza di residenti e volontari».
«L’iniziativa - ha sottolineato - nasce in risposta a un crescente bisogno di sicurezza percepito in alcune aree della città di Cosenza, dove i recenti episodi di degrado, vandalismo e situazioni di criticità urbana hanno alimentato il desiderio di una maggiore attenzione collettiva. L’associazione precisa sin da subito che non si tratta di ronde interventiste o sostitutive delle Forze dell’Ordine, ma di un’attività strutturata di monitoraggio del territorio, completamente conforme alla legge».
Insomma, sarebbero a dire di Granata «un modello di sicurezza partecipata». Secondo le sue intenzioni, «le ronde saranno composte da gruppi di volontari formati e facilmente identificabili, che percorreranno le vie dei quartieri più sensibili nelle ore serali, con il compito esclusivo di osservare, documentare e segnalare eventuali situazioni sospette o problematiche. L’attività non prevede, in alcun modo, interventi diretti: nessun contatto con persone, nessuna forma di controllo fisico né iniziative autonome».
«L’associazione - ha infine sottolineato - che il progetto si dovrà basare su un modello di sicurezza partecipata, dove i cittadini collaborano con le istituzioni senza sostituirsi a esse. Le segnalazioni verranno infatti trasmesse alle Forze dell’Ordine tramite canali ufficiali e secondo procedure concordate».


