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Due ipotesi di bancarotta fraudolenta, una da sei milioni di euro e l’altra da quasi undici milioni. Sono le accuse dalle quali Mario Occhiuto dovrà cominciare a difendersi a partire dal prossimo 5 dicembre. Quel giorno, infatti, avrà inizio il processo che vede ancora una volta l’architetto-senatore, già sindaco di Cosenza, imputato per i guai finanziari di altre due delle sue vecchie e oramai fallite società di progettazione, una denominata “Oltrestudio” e l’altra “Mostre e servizi d’Ingegneria”. In principio era la “Ofin”, un crac da due milioni di euro per il quale l’esponente di Forza Italia è già stato condannato in primo grado a tre anni e sei mesi; adesso invece arriva un nuovo rinvio a giudizio per altre faccende analoghe.
Nei presupposti, infatti, sembra un replay del caso “Ofin”. Anche stavolta, infatti, si registra il coinvolgimento di Annunziata Occhiuto, sorella dell’attuale senatore e, per un breve periodo, amministratore delegato della “Oltrestudio” così come lo era stato in precedenza della “Ofin”. Con riferimento a quest’ultima vicenda, la donna aveva incassato un anno e quattro mesi di condanna in abbreviato, stavolta ha intrapreso la via del patteggiamento. Nel processo che avrà inizio fra due mesi, Mario Occhiuto sarà difeso in aula dall’avvocato Nicola Carratelli. A rappresentare la curatela fallimentare, parte civile nel procedimento, ci penserà invece l’avvocato Sante Dodaro.