La Guardia Costiera ha continuato a lavorare senza sosta per il naufragio nel Mar Ionio, impegnando personale e mezzi nelle attività di ricerca e soccorso. Durante l’ultima giornata, la nave Dattilo ha recuperato 10 salme, portando il totale dei corpi recuperati a 34. Le operazioni di ieri si sono svolte a circa 120 miglia nautiche dalle coste calabresi, con il coordinamento della Guardia Costiera.

Nave Corsi, Nave Dattilo e Nave Diciotti, insieme al velivolo p42 “Manta” della Guardia Costiera e al velivolo p72 della Marina Militare, hanno collaborato con gli assetti aerei di Frontex. Questo impegno congiunto dimostra la determinazione delle autorità italiane nel rispondere rapidamente alle emergenze nel Mediterraneo, nonostante le difficoltà e i rischi associati a tali operazioni.

Silenzio istituzionale e critiche

Nonostante il tragico evento, il governo italiano, rappresentato da Giorgia Meloni, ha mantenuto un silenzio assordante. Nessuna dichiarazione è giunta in risposta alla tragedia, suscitando dure critiche. «Sono passati già alcuni giorni dal naufragio di Roccella Jonica in Calabria e dalla Meloni un silenzio assordante» ha dichiarato Peppe De Cristofaro, capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra. «Nemmeno una parola di fronte all’ennesima strage di innocenti, molti dei quali bambini. Un vergognoso silenzio colpevole».

Secondo De Cristofaro, il governo attuale non considera prioritari i soccorsi in mare, dando maggiore importanza alla propaganda anti-migranti. Ha criticato il decreto Piantedosi, definendolo «l’ostacolo maggiore ai soccorsi in mare» utilizzato per impedire alle navi umanitarie di intervenire tempestivamente.

La tragedia quotidiana nel Mediterraneo

Nel Mediterraneo, il numero delle vittime continua a crescere. Ogni giorno, si registrano sei morti. Il mare, un tempo via di comunicazione e scambio, è diventato un cimitero a cielo aperto. Le politiche securitarie dell’Europa, che alza muri e limita l’accesso ai migranti, aggravano la situazione.

De Cristofaro ha definito la politica migratoria europea come «chiusa su se stessa» sostenendo che limita i diritti fondamentali di migliaia di persone in fuga da violenza, fame e povertà. Ha invocato una revisione del Patto Asilo e Migrazioni, proponendo il ripristino della missione di soccorso in mare sul modello di Mare Nostrum.

«La nuova politica dell’UE deve cambiare l’impostazione della Commissione sui migranti e ripristinare la missione di soccorso in mare» ha aggiunto De Cristofaro. «Non possiamo permetterci ulteriori morti in mare».

Ultimo salvataggio

La nave Ocean Viking, operata dall’ong SOS Méditerranée, ha salvato 54 sopravvissuti al naufragio avvenuto tra domenica e lunedì in zona SAR libica. I sopravvissuti sono sbarcati a Civitavecchia, come annunciato dalla ong su X. L’ong ha sottolineato l’urgenza di soccorrere le persone in fuga per raggiungere la sicurezza.

Secondo l’Onu, nel 2023 gli sfollati nel mondo raggiungeranno i 117,3 milioni, una cifra triplicata in 10 anni. Nel World Refugee Day, SOS Méditerranée ha ribadito il dovere di soccorrere chi fugge da condizioni disperate. «Questa cifra è triplicata in 10 anni» ha dichiarato l’ong. «Nel World Refugee Day, rivendichiamo il dovere di soccorrere le persone che fuggono per raggiungere la sicurezza».