A distanza di 17 anni dalla sua morte, la procura di Cosenza confida di aver chiuso il cerchio sull’omicidio di Lisa Gabriele. Il procuratore Mario Spagnuolo e il pm Antonio Tridico, ritengono che la ragazza di Montalto Uffugo non si sia affatto suicidata. Ciò deriva da una lunga indagine che ha visto l’Arma dei carabinieri impegnata per tanti anni, seguendo gli indizi raccolti in una lettera anonima pervenuta in procura nel 2018. Elementi che hanno portato oggi all’arresto in carcere di Maurizio Abate, ex poliziotto.

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Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Rende, le indagini avrebbero consentito di inquadrare l’omicidio nell’ambito di una relazione sentimentale intrattenuta dalla vittima con l’uomo, già impegnato in altra stabile relazione, ritenuta sbilanciata, ossessiva e connotata da episodi di reiterate violenze e brutalità – come anche da dichiarazioni di un collaboratore di giustizia – emersi dalle dichiarazioni di persone informate sui fatti che hanno tratteggiato un quadro degradato fatto anche di serate a base di sesso, droga e perversioni;

Per il gip di Cosenza, che ha vergato l’ordinanza cautelare, il movente dell’omicidio sarebbe da ricondurre all’esasperata volontà dell’indagato di interrompere la relazione allontanando definitivamente da sé la vittima, determinata a frequentare l’uomo nonostante la moglie di quest’ultimo avesse partorito un figlio ed alla luce del rischio che la moglie sapesse della relazione extraconiugale sottraendogli, così, il neonato-

Gli investigatori, inoltre, hanno ricostruito con buona approssimazione l’ultimo periodo di vita della vittima, connotato dai tentativi della vittima di trattenere nella relazione l’uomo, temendo, tuttavia, di subire ancora violenze ed arrivando a temere per la propria vita anche a seguito di strani accadimenti quali danneggiamenti all’autoveicolo ed ai cavi elettrici dell’abitazione della vittima nonché la morte sospetta della cagnolina deceduta appena dieci giorni prima di Lisa.

Il pm Antonio Tridico ha coordinato le indagini sull’omicidio di Lisa Gabriele

Non solo l’omicidio di Lisa Gabriele, Abate accusato anche di spaccio di droga

La procura di Cosenza, tuttavia, ha intercettato Maurizio Abate, individuando frasi ritenute parziali ammissioni dell’indagato ed altre propalazioni di parenti dell’uomo fortemente indizianti, nonché conversazioni con linguaggio criptato attestanti l’acquisto, la suddivisione e l’occultamento del narcotico e lo spaccio dello stupefacente.

È stata utilizzata anche la cassetta delle lettere come deposito temporaneo ove la droga poteva essere prelevata dal figlio avvisato dal padre circa l’arrivo di una “bolletta” o “raccomandata”. I carabinieri infatti avrebbero accertato plurimi acquisti di marijuana (denominata “gelato”) effettuati dall’uomo e conseguenti cessioni in favore del figlio a cui veniva sequestrato dai Carabinieri di Rende, nell’agosto del 2020, una modica quantità di stupefacente del tipo marijuana.