Dopo oltre un decennio, la battaglia per la riapertura dell’ospedale di Praia a Mare potrebbe essere a un punto di svolta. Il nuovo documento di riorganizzazione della rete ospedaliera calabrese, che modifica e integra il Dca del 2016, prevede per la struttura praiese la riattivazione della rete di emergenza e urgenza, del Pronto Soccorso e della Chirurgia. Inoltre, lo indica come “Ospedale Generale“. Nell’aprile del 2012, l’ospedale civile, fondato nei primi anni Settanta e considerato presidio di frontiera, a causa del piano di rientro sanitario regionale fu letteralmente smantellato e riconvertito in casa della salute, che casa della salute non era. Perse, in sostanza, la capacità di fronteggiare i pazienti giunti in struttura in codice rosso e di elargire cure adeguate in situazioni di emergenza.

Molti di questi pazienti, ci ricorda la cronaca degli ultimi anni, sono stati costretti a intraprendere lunghi viaggi della speranza e alcuni non ce l’hanno fatta, sono morti ancora prima di trovare un posto letto. Ad ogni modo, in fatto di sanità calabrese, bisogna imparare a frenare gli entusiasmi ed attendere che le parole si trasformino in azioni. Non è certo la prima volta che si parla di “riapertura dell’ospedale di Praia a Mare”, anche sulle carte. Come non menzionare, a tal proposito, la finta inaugurazione del 2017 che portò gli addetti ai lavori a sostituire il cartello “casa della salute” con l’ingannevole scritta “ospedale” posta all’ingresso della struttura. Bisogna, poi ricordare, che ci sono ben tre sentenze del Consiglio di Stato (la prima è del maggio 2014) che annullano gli atti della riconversione e impongono il ripristino dei servizi sanitari attivi fino al 31 marzo 2012. Ma, ad oggi, anche le sentenze sono state completamente disattese, nonostante la natura esecutiva delle stesse.

Cosa avrà il nuovo ospedale

Da ciò che si legge sulle carte, consultabili sul sito della Regione Calabria nella sezione “Dipartimento tutela della Salute e servizi socio sanitari”, il nuovo ospedale di Praia a Mare, oltre alla Chirurgia, avrà un Pronto Soccorso in regime di emergenza e urgenza, la Medicina Generale, l’Emodialisi e il Day Surgery ortopedico. Per quanto riguarda la medicina diagnostica ed i relativi servizi, saranno attivi il servizio di Anestesia, il Laboratorio analisi, la Radiologia, la Cardiologia, l’Oncologia e la Gastroenterologia. Alla Medicina Generale andranno un totale di 30 posti letto, all’Emodialisi 12 e alla Chirurgia Generale 18.

Le dichiarazioni del sindaco

La notizia è stata commentata dal sindaco Antonino De Lorenzo, alla guida del Comune di Praia a Mare da poco più di un anno, ma già assessore e consigliere nelle due precedenti amministrazioni comunali. «Mi sono confrontato con Eugenio Sciabica. È stato un anno di lavoro, di contatti, con il presidente Roberto Occhiuto, con il direttore generale dell’Asp di Cosenza Antonello Graziano, è stato un anno di contatti con Luciano Tramontano (direttore struttura ospedaliera di Praia a Mare, ndr), è stato un anno che ci ha visto collaborare con il Ministero della Salute, un anno fatto di viaggi e grande speranze».

Poi ha continuato: «Un particolare grazie va al presidente Occhiuto, che fin da subito ci ha rassicurato e ciò che ha detto ha mantenuto. L’unica discrasia rispetto al decreto Sciabica – dice il primo cittadino – è quella relativa alle strutture operative complesse. Il nuovo progetto dell’ospedale di Praia prevede il primario di Medicina, non prevedere un primario di Chirurgia, non prevede una direzione sanitaria come struttura operativa complessa. Di questo discuteremo per vedere se effettivamente questa riorganizzazione è confacente con l’esigenza di sanità in questa zona. Contrariamente siamo pronti a far rivedere questi piani e questi programmi». In ultimo, il sindaco De Lorenzo esprime parole di gratitudine per l’assessore alla sanità del Comune di Praia a Mare, Elisa Selvaggi, e per i sindaci di Tortora e Aieta, rispettivamente Toni Iorio e Pasquale De Franco, che l’hanno affiancato in questo lungo percorso.